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Settore lusso, Asia e Stati Uniti spingono la crescita strutturale

Millennial e strategia omnichannel i trend vincenti. La ricchezza dei milionari, in aumento dell’11% a livello mondiale, dovrebbe garantire un incremento del fatturato lusso del 5% quest’anno.

4 Settembre 2018 08:00

Dopo un primo semestre archiviato all’insegna del bello stabile, il settore lusso si appresta a proseguire il suo trend di crescita strutturale anche nella seconda parte dell’anno. Ne è convinta Scilla Huang Sun, responsabile azionario settore lusso di GAM Investments, che ha esaminato i risultati dei primi 6 mesi delle aziende del settore ed ha tratteggiato le prospettive per i prossimi sei.

CRESCITA DEL 10% NEL PRIMO SEMESTRE


“Le società del settore del lusso hanno riportato nuovamente ottimi risultati nel secondo trimestre, nonostante il contesto di volatilità macroeconomica e geopolitica. Nel primo semestre del 2018, la crescita organica delle entrate è arrivata a poco meno del 10% in tutto il settore” dichiara l’esperta. Scilla Huang Sun tiene poi a sottolineare come i principali trend emersi negli ultimi trimestri (focus sui millennial e adozione di una strategia omnichannel) siano stati ripercorsi dai luxury brand. Inoltre un forte supporto dovrebbe continuare a giungere dal trend che vede la creazione di ricchezza a livello mondiale crescere.

RICCHEZZA DEI MILIONARI NEL MONDO IN AUMENTO


“Secondo Capgemini, la ricchezza dei milionari è aumentata dell’11% a livello mondiale nel 2017, guidata dall’Asia, dove si è rilevato un tasso di crescita del 19%.  Prevediamo che le vendite di beni di lusso riporteranno una crescita di oltre 5% nel 2018” rivela l’esperta. Ma c’è di più. Grandi marchi del settore (quali, per fare alcuni esempi, LVMH, Kering, Swatch, Hermès, Prada e Rémy Cointreau) hanno mostrato un’ottima tenuta dei ricavi dal mercato cinese e con prospettive positive anche per i prossimi mesi.

LUSSO, BENE NEGLI STATI UNITI


“Le vendite di beni di lusso hanno goduto di un ottimo andamento anche negli Stati Uniti nel secondo trimestre, soprattutto nel settore dei viaggi retail e online, mentre l’Europa ha visto un decremento del numero di turisti rispetto ai trimestri precedenti” ha inoltre tenuto a puntualizzare Scilla Huang Sun. Dal punto di vista strettamente finanziario, e quindi da quello dell’investitore, l’aspetto di rilievo è che molte società del settore del lusso non si sono limitate a pubblicare fatturati soddisfacenti ma anche a annunciare un interessante aumento della redditività.

MARGINI E UTILI IN ACCELERAZIONE


“In particolare il colosso del lusso LVMH a fronte di un incremento delle vendite nei primi sei mesi dell’anno del 10%, vanta un balzo dell’utile operativo del 28% che, a cascata, ha garantito un margine operativo di oltre 21% per l’intero gruppo. Anche Swatch ha superato le attese in termini sia di vendite sia di util (con un incremento del 70% dell’utile operativo) mentre il fatturato di Kering si è incrementato del 27% con gli utili operativi a tirmo doppio (+53%)” illustra l’esperta.

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OCCHIO ALLA VOLATILITÀ A BREVE TERMINE


Alla luce di questi risultati e delle prospettive positive, Scilla Huang Sun suggerisce di non soffermarsi sulle tensioni geopolitiche (come le dispute sui dazi commerciali e l’escalation della situazione in Turchia) che nel breve termine continueranno ad influenzare il sentiment degli investitori.

PRONTI A COGLIERE LE OPPORTUNITÀ DI MERCATO


“È inevitabile che questi fattori tendano ad alimentare la volatilità sui mercati finanziari, ma restiamo fiduciosi nella crescita secolare del settore del lusso e crediamo che eventuali, ulteriori consolidamenti dei titoli di quest'area potrebbero rappresentare un’opportunità per incrementare le posizioni. D’altra parte, i titoli del luxury brand trattano attualmente ad un rapporto p/e (prezzo/utili) medio di 20-22 (in base ai profitti attesi per il 2019), solo leggermente al di sopra delle valutazioni storiche medie” conclude l’esperta.
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