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Carlo Benetti

Risk off, è ancora presto parlare di una fase di avversione al rischio

I recenti sviluppi dello scenario economico indicherebbero una fase di risk off ma, con ogni probabilità, non si tratta di un vero un cambio di direzione. Meglio comunque un approccio flessibile.

25 Luglio 2018 09:42

“In queste condizioni è impossibile fare previsioni su come sarà il tempo finanziario durante le vacanze, meglio mettere in valigia pazienza e metodo, creme protettive contro le eventuali scottature da mercati troppo caldi” è la raccomandazione che si sente di dare a tutti gli investitori Carlo Benetti, Market Specialist di GAM (Italia) SGR, nell'Alpha e il Beta del 23 luglio 2018. Secondo il quale è presto per parlare di fase “risk-off”, ovvero di una fase in cui prevale tra gli investitori l’avversione al rischio.

IL SECONDO PIÙ LUNGO CICLO DI CRESCITA DELLA STORIA


E questo, pur ammettendo che tre recenti sviluppi dello scenario economico sembrerebbero indicare una fase di “risk-off”. Stiamo parlando, in primo luogo, del prolungamento dell’attuale fase di espansione. Si tratta del ciclo più lungo in assoluto negli Stati Uniti dal 1850, secondo soltanto a quello dei dieci anni tra il 1991 e il 2001. È vero, che il taglio delle tasse statunitensi ha ridato slancio all’economia ma è altrettanto fisiologico che al primo segnale di pericolo scattino nervosismo e apprensione. In secondo luogo, una serie di fattori (dal dollaro forte all’andamento dei rendimenti obbligazionari, dalla curva dei tassi alle tensioni sui dazi commerciali) hanno determinato deflussi dai mercati emergenti e una rotazione settoriale che ha condizionato le performance di molte strategie. In terzo luogo, il comportamento delle banche centrali che si fa meno prevedibile e sempre meno sincronizzato.

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UNA FASE DI MODERAZIONE


Ad ogni modo, per Carlo Benetti, pur tenendo nel dovuto conto tutte queste variabili che indubbiamente esercitano una influenza negativa sui mercati, è il caso di parlare di una fase di moderazione e di (salutare) diminuzione di entusiasmo. Anche perché diversi elementi giocano ancora a favore dell’attuale direzione dei mercati. Il riferimento dell’esperto è alla crescita americana (e anche a quella giapponese) oltre che ai profitti aziendali, che dovrebbero crescere oltre il 20% negli States e a doppia cifra anche in Europa. Inoltre, le banche centrali sono ancora in modalità “non restrittiva” mentre l’oro non segnala una marcata avversione al rischio.

NEL TEMPO DEL POST NEW NORMAL


“Siamo nel tempo del ‘Post-New Normal’, è opportuno acconciarsi a maggiore imprevedibilità, rendimenti modesti e, soprattutto, al rischio di re-pricing di pressoché tutte le asset class al ritorno dell’inflazione e al cambio di passo delle banche centrali” puntualizza Carlo Benetti.

FLESSIBILITÀ, CON AL FIANCO UN ESPERTO DI FIDUCIA


L’esperto suggerisce quindi di ancorarsi ai fondamentali ed evitare di eliminare dal portafoglio tutti gli asset rischiosi. Certo, la preservazione del capitale diventa predominante sugli obiettivi di rendimento ed è per questo che, come afferma Massimo De Palma, responsabile del Team Multi Asset di GAM Italia, “raccomandiamo allocazione selettiva a titoli e settori, senza rischio di tasso e particolare riguardo a strategie a bassa correlazione”. In pratica, un approccio flessibile nell’asset allocation tattica che consenta di agire dinamicamente e riconoscere opportunità negli eccessi negativi in valutazioni che tornano ad essere interessanti. Meglio se con l’aiuto di un consulente o di un esperto di fiducia.

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