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Adrian Owens

Obbligazioni e valute, le opportunità per gli osservatori attenti

Da un’attenta analisi delle valutazioni e delle prospettive, GAM Investments individua opportunità nei tassi Uk, negli inflation linked Usa e in alcune valute: ecco i motivi

di Redazione 10 Ottobre 2019 07:00

In un mercato obbligazionario in cui i rendimenti persistono vicino allo zero e, in molti casi, sconfinano addirittura in territorio negativo, ricercare segmenti con rendimento positivo è la priorità assoluta. Il problema è che non basta allungare l’orizzonte temporale di investimento e assumere un profilo di rischio crescente in quanto le opportunità sembrano ridursi a vista d’occhio. Ma non per osservatori attenti come Adrian Owens, Investment Director obbligazioni e valute di GAM Investments, secondo il quale una serie di temi d’investimento in ambito obbligazionario e valutario evidenziano valori anomali su base storica e, in diversi casi, sembrano prossimi a un punto di svolta.

OCCASIONI SUI TASSI DI INTERESSE UK


L’esperto, per esempio, ritiene che posizionarsi al ribasso (short) sui tassi di interesse del Regno Unito rispetto all’area euro e al Canada possa comportare un guadagno in conto capitale perché prevede che il differenziale tra i tassi difficilmente rimarrà così elevato quando sarà stata fatta chiarezza sulla Brexit. E, anche nel caso in cui i tassi dovessero rimanere invariati, la remunerazione per gli investitori per essere posizionati in questo mercato sarebbe pari a 10 punti base (+0,10%).

BREXIT E INFLAZIONE


Sempre restando nel Regno Unito, Adrian Owens considera interessanti gli inflation swap relativi al dato del Retail Price Index (RPI) inglese. “Le attuali quotazioni rispecchiano uno scenario in cui, nel corso dei prossimi cinque anni, il valore medio dell’inflazione misurata dall’RPI si attesti al 3,8%, mentre il dato attuale è pari al 2,6%. Sebbene riteniamo plausibile che i prezzi al consumo si possano posizionare su soglie al di sopra del livello obiettivo in questo lasso di tempo, restiamo convinti che un tasso medio del 3,8% sia piuttosto elevato” riferisce il manager.

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INFLATION LINKED USA


Allo stesso modo, sempre secondo Adrian Owens, emergono opportunità interessanti nelle obbligazioni inflation-linked statunitensi. In questo caso, l’inflazione di breakeven a dieci anni – cioè il valore dei prezzi al consumo che equipara i rendimenti delle obbligazioni inflation linked a quello dei bond tradizionali - è attualmente intorno all’1,6%, mentre la maggior parte delle misure dell’inflazione Usa sono più vicine al 2%. “Crediamo che ai livelli attuali le obbligazioni inflation-linked presentino opportunità più interessanti rispetto al reddito fisso tradizionale” spiega l’esperto.

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OBBLIGAZIONI MESSICANE


Anche nel debito emergente Adrian Owens intravede occasioni di acquisto, in particolare nelle obbligazioni messicane. Il manager ritiene che il percorso di taglio dei tassi intrapreso dalla banca centrale del paese, iniziato da quota 8,25%, possa proseguire al di sotto del 6% nei prossimi diciotto mesi. Tenuto conto che l’inflazione, attualmente al 3%, dovrebbe scendere ulteriormente, i tassi reali – al netto cioè dei prezzi al consumo - dovrebbero mantenersi intorno al 3%, una percentuale interessante sia in termini assoluti che rispetto alla maggior parte degli altri paesi. Per Adrian Owens ci sono tutte le condizioni affinché il reddito fisso messicano possa continuare a registrare buone performance, come ha mostrato da inizio anno, mentre la valuta dovrebbe apprezzarsi leggermente anche grazie ai flussi di acquisto esteri sul mercato obbligazionario domestico.

CORONE SVEDESI E NORVEGESI


Restando in tema di valute, il manager segnala anche la corona svedese e quella norvegese. “Considerati il divergere dei contesti – con la Bce in modalità accomodante e le banche centrali di Svezia e Norvegia in approccio più restrittivo – prevediamo che tanto la corona norvegese quanto quella svedese registreranno performance migliori rispetto all’euro nei prossimi dodici mesi” conclude Adrian Owens.
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