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Antonio Anniballe

“Mercati in recupero, ma il percorso non sarà lineare”

Gli investitori si chiedono se il rimbalzo di Wall Street sia arrivato troppo presto e troppo veloce. GAM Italia SGR stima che il mercato abbia spostato solo di un anno l’orizzonte di crescita ma avverte sui possibili imprevisti

di Virgilio Chelli 11 Aprile 2020 10:00

La volatilità del primo trimestre 2020 ha generato escursioni di mercato vertiginose, dal 20 febbraio, quando lo S&P500 ha chiuso a 3386 punti, al minimo del 23 marzo, la caduta ha superato il 30%. Da allora il rimbalzo è stato veemente, con valutazioni che hanno toccato gli estremi, in un senso o nell’altro. I mercati in un trimestre hanno prezzato prima la continuazione indefinita di un ciclo di crescita moderata, assenza di inflazione e supporto monetario, poi il ‘cigno nero’ del coronavirus con timori di insolvenze a catena, fino alla terza fase con la risposta di Banche Centrali e governi e la rinnovata speranza di un ritorno alla normalità in tempi ragionevoli.

GLI INVESTITORI SI CHIEDONO SE IL RALLY SIA GIUSTIFICATO E COSA IMPLICANO I PREZZI ATTUALI


Al 23 marzo gli indici avevano un rapporto prezzo/utili molto sotto la media, in alcuni casi vicino ai minimi storici, ma poi è scattato l’effetto di rally che ha riportato le valutazioni in linea con la media degli ultimi 15 anni in Europa e Paesi Emergenti e anche o oltre per S&P e soprattutto Nasdaq. A questo punto gli investitori si chiedono se il rally sia giustificato e cosa prezzino le valutazioni attuali. Per lo S&P500 ad esempio le attese degli analisti a fine 2021 sono oggi sostanzialmente pari a quelle di inizio anno per il 2020.

IL RALLY RIPORTA I PREZZI SU LIVELLI DI ATTENZIONE E INVITA A FARE QUALCHE CONTO


Antonio Anniballe, gestore del team Multi Asset Italia di GAM SGR, in una nota non a caso titolata “Too fast, too early?”, vale a dire se il mercato non sia ripartito troppo presto e troppo veloce, osserva che la combinazione di pesanti revisioni al ribasso degli utili e successivo mini-rally di mercato riporta le valutazioni su “livelli d’attenzione” e invita a fare qualche conto. Il coronavirus ha di fatto traslato avanti di 12 mesi le attese, quindi il livello attuale dello S&P, nella fascia alta del rapporto P/E, sconta che il 2020 sia un “anno perso”, ma anche un’alta probabilità che l’economia regga l’urto e imbocchi il 2021 a velocità di crociera, con aspettative di utili solide e il vento in poppa delle elargizioni monetarie e fiscali.

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IL TRAGITTO DI RECUPERO DEL MERCATO


Se si dovesse progressivamente realizzare questo scenario, prosegue l’esperto di GAM SGR nella sua analisi, gli indici globali avranno margini di apprezzamento, sia in termini di crescita del multiplo P/E, sia di miglioramento graduale delle attese di utili. Ma, osserva Anniballe, ci sono alcune incognite che potranno provocare inciampi più o meno significativi sul tragitto: la velocità di riapertura delle attività, indesiderati ritorni di fiamma del virus con conseguenti nuove misure, eventuali “incidenti” di percorso da suturare come problemi di credito e liquidità in determinati comparti, inaspettate modifiche strutturali delle abitudini dei consumatori oggi difficilmente prevedibili.

DIFFICILE UN PERCORSO LINEARE DI USCITA DALLO CHOC DI QUESTI MESI


Per questo, è la conclusione cui giunge il gestore del team Multi Asset Italia di GAM SGR, “rimane difficile pensare che il percorso di uscita da uno choc come quello di questi mesi possa essere lineare”.
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