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Globalizzazione, tra Stati Uniti e Cina potrebbe inserirsi l’Europa nel ruolo di leader

L’occasione per la Ue nasce dal fatto che il dominio degli Stati Uniti sembra comunque destinato a terminare mentre sullo fondo si delinea la poderosa avanzata di Pechino.

21 Agosto 2018 10:15

“Se gli Stati Uniti non vogliono più assumere il ruolo di campione mondiale del libero commercio, è necessario che lo faccia l’Europa, leader commerciale che eccelle nei rapporti economici liberi e aperti” sostiene Larry Hatheway, capo economista di GAM Investments. Un convincimento, il suo, possibile solo a precise condizioni: dal giusto equilibrio tra inflessibilità, pragmatismo e doti diplomatiche, e, soprattutto, scelte coraggiose che siano di esempio.

BENEFICI PER TUTTI I PARTECIPANTI


“L’eliminazione dei dazi esterni ancora in essere nella Ue, sebbene si tratti di una misura perlopiù simbolica, potrebbe rafforzare l’idea che il commercio porti benefici a tutti i partecipanti” puntualizza l’esperto. Per Larry Hatheway, è proprio questo il momento giusto in cui la Ue deve decidere di assumersi le proprie responsabilità: una fase che vede gli Stati Uniti abdicare dal ruolo di potenza egemone sull’ordine globale e la Cina in prepotente ascesa.

REGOLE IMPOSTE DAL PAESE EGEMONE


L’analisi dell’esperto parte da un punto fermo: gli scambi commerciali hanno dimostrato nella storia di essere efficienti quando le regole sono chiare: il che, di solito, avviene per imposizione di una forza egemone. È riscontrabile nel corso dell’Impero Britannico (in cui la marina militare britannica combatteva la pirateria) e negli ultimi 75 anni (periodo durante il quale la potenza militare statunitense ha garantito l’apertura delle principali rotte marittime).

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TRUMP NON VUOLE SOSTENERE I COSTI DELLA LEADERSHIP


Il problema è che l’amministrazione Trump ha dimostrato chiaramente di voler continuare a beneficiare del ruolo egemone ma senza sostenerne i costi. I quali, va precisato, non sono circoscritti alle spese militari, ma includono l’emissione del dollaro che, di fatto, rappresenta la principale valuta di riserva del mondo. “Questa posizione conferisce vantaggi considerevoli agli Stati Uniti, ma costringe il paese a gestire un deficit commerciale continuo, al fine di rifornire il resto del mondo con sufficiente liquidità in dollari” sottolinea l’esperto.

LA PODEROSA AVANZATA DI PECHINO


In ogni caso, secondo Larry Hatheway, il dominio degli Stati Uniti sembra comunque destinato a terminare, indipendentemente da chi succederà a Trump anche alla luce della poderosa avanzata di Pechino. Ed è proprio qui che entra (o meglio, dovrebbe entrare) in gioco secondo Larry Hatheway l’Unione Europea, sulla scia del fatto di esser una delle economie più grandi del mondo e, al contempo, uno strenuo difensore dei valori liberali.

LE SITUAZIONI EUROPEE INTERNE IRRISOLTE


Per farlo, però, dovrebbe mettere a posto diverse situazioni interne irrisolte di notevole importanza: dalla sicurezza militare a quella cibernetica, dalla sicurezza economica a quella finanziaria. In particolare, specifica l’esperto, l’Europa è chiamata a risolvere la propria posizione finanziaria. “Un solo mercato finanziario europeo privo di un meccanismo di risoluzione bancaria credibile sarà sempre a rischio di crisi. Quest’ultimo necessita a sua volta della condivisione di obblighi, ad esempio attraverso una garanzia comune sui depositi o un sistema di stabilizzazione di emergenza per le istituzioni finanziarie importanti per il sistema stesso” illustra Larry Hatheway.

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LA MUTALIZZAZIONE DEL DEBITO


Il quale indica nella mutualizzazione del debito uno dei punti critici. Infatti la crisi nell’Eurozona ha evidenziato senza ombra di dubbio che i paesi che ne fanno parte non possono beneficiare dei vantaggi di un mercato comune senza assumersi i necessari obblighi condivisi.
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