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cigno nero

Gam: tecnologia, chi vince e chi perde dopo il “cigno nero” del coronavirus

Mark Hawtin di GAM Investments analizza le prospettive del settore tecnologico dopo la crisi dovuta alla pandemia, facendo il paragone con la grande crisi finanziaria del 2008

di Chiara Merico 22 Aprile 2020 21:00

Non accade di rado che i mercati replichino modelli già visti in passato: e verso la fine dello scorso anno le valutazioni azionarie cominciavano a essere piuttosto tirate, con il rapporto tra crescita e valore a livelli estremi. “Riflettendo su pregressi contesti analoghi, come il periodo 2015/16, abbiamo realizzato che tale rapporto può invertirsi improvvisamente e dunque una visione più bilanciata per il 2020 è apparsa ragionevole”, spiega Mark Hawtin, investment director, Technology equities di GAM Investments.

ANDAMENTO SIMILE AL 2008


Una linea che, considerata la svendita sul mercato dovuta alla pandemia, si è rivelata particolarmente prudente. “I mercati, e i titoli tecnologici in particolare, si sono comportati in modo simile al selloff avvenuto durante la crisi finanziaria globale del 2008; l'andamento dei mercati e del comparto tech a partire dal picco di ognuno dei selloff si sovrappongono”, sottolinea Hawtin.

LA TECNOLOGIA HA BATTUTO IL MERCATO


L'entità del movimento complessivo è simile a oggi, con l'eccezione del fatto che le vendite durante l‘epidemia sono state più nette e la prima fase di recupero è stata più ampia. “La differenza è che nell’andamento attuale, la tecnologia ha battuto il mercato - un riflesso forse della natura strutturale di questa ondata di disgregazione. Per esempio, un analista ha definito Amazon un'utility moderna! La società ha beneficiato del contesto attuale con risultati positivi nel primo trimestre: è in crescita del 17% rispetto all'anno precedente, appena al di sotto del massimo storico”, fa notare l’esperto di GAM.

UTILI NON ANCORA RIVISTI AL RIBASSO


In una fase come questa, che vede uno shock umanitario ed economico senza precedenti, è difficile credere che i mercati abbiano già toccato il fondo. “Tutti si interrogano sul motivo di un rimbalzo così forte ed elevato. I mercati sono ampiamente in linea con il periodo della crisi del 2008, con l’eccezione della caduta iniziale, che è stata la più rapida della storia e dunque il motivo di un rimbalzo altrettanto netto. È chiaro che gli utili non sono ancora stati rivisti al ribasso per riflettere la profondità della probabile recessione economica”, aggiunge Hawtin.

L’ESPERIENZA DELLE PRECEDENTI RECESSIONI


Per il gestore “l'esperienza dei precedenti periodi di recessione offre una chiara evidenza del grado di revisione degli utili necessario in relazione al calo del Pil; e non abbiamo ancora iniziato a rilevare nulla di simile. Per un calo globale del Pil di circa il 4%, la spesa per l'hardware, ad esempio, è scesa di quasi cinque volte durante la crisi del 2008, quasi del -20%. Infatti, la spesa IT nel complesso è ben correlata al calo del Pil in recessione con un multiplo”.

IPOTESI DI ELIMINARE LE GUIDANCE


Per quanto riguarda le aziende tecnologiche, è probabile che queste decidano di eliminare completamente le guidance quando pubblicheranno i numeri del primo trimestre. “Questo aumenterà ulteriormente l'incertezza e ritarderà solo l'inevitabile, quindi le trimestrali del secondo trimestre potrebbero essere un vero e proprio shock, a meno che gli analisti non comincino a giocare d’anticipo”, nota Hawtin.

COLPITI PIATTAFORME E SEMICONDUTTORI


Nel settore tecnologico “il segmento delle piattaforme sarà probabilmente quello più colpito; questo includerebbe i semiconduttori, dove francamente il livello di ottimismo è sconcertante. Nel software, crediamo che l'impatto sarà minore e le aziende dovrebbero essere protette dalla natura ricorrente dei flussi di ricavi. Tuttavia, in questo segmento siamo preoccupati per alcune delle attività di software as a service (SaaS) dove i costi di acquisizione sono significativi - quindi in sostanza le aziende in cui le vendite e il marketing rappresentano una parte molto ampia dei ricavi”, osserva l’esperto.

Le obbligazioni interessanti (e quelle da evitare) secondo GAM


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OTTIMISMO SU PROVIDER DI CLOUD


L’esperto mostra invece un certo ottimismo nei confronti di altri sotto-segmenti. “L’analogia di Amazon come utility è probabilmente una forzatura, ma indubbiamente i provider di cloud presentano caratteristiche simili alle utility, che li rendono immuni al contesto. Secondo il nostro scenario di base, il rimbalzo è una reversione e non si basa sui fondamentali”. L’ampia liquidità nel sistema e le decisioni da parte delle autorità di erogare un significativo sostegno finanziario rendono difficile prevedere i movimenti di breve termine. “Tuttavia, questo potrà solo differire l’esito e alla fine i fondamentali dovrebbero emergere”, fa notare Hawtin.

BUON CONTESTO PER GLI INVESTIMENTI ATTIVI


Il paragone del gestore è con il sostegno finanziario che mantiene in vita le aziende, ma non riesce a risolvere il problema più grande di un possibile calo permanente delle entrate o di una ripresa molto più a lungo termine.” Come sempre crediamo che la così ampia gamma di esiti dovrebbe fornire un buon contesto per l'investimento attivo, così come per l'investimento long/short. Ma siamo consapevoli che questo cigno nero accelererà il trend della crescita disruptive e, a nostro avviso, gli investitori dovrebbero prevedere un'esposizione a questo tema”.
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