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Carlo Benetti

Economia mondiale e portafogli, la Fed resta la protagonista assoluta

Le prossime decisioni della Fed in tema di tassi e di bilancio influenzeranno la liquidità dei mercati, le pressioni sui mercati emergenti e la concorrenza valutaria a livello globale.

27 Giugno 2018 15:03

“Il dollaro è la nostra valuta, ma un vostro problema”. Questa frase, pronunciata dal Segretario al Tesoro USA John Connelly ai funzionari europei nell’agosto del 1971, pochi giorni dopo l’annuncio a sorpresa della sospensione degli accordi di Bretton Woods (con il quale gli Stati Uniti sancivano la fine della convertibilità del dollaro in oro) è stata ripresa da Carlo Benetti nell'Alpha e il Beta del 25 giugno 2018.


FASE DI RISK OFF MOMENTANEA


Per l’Head of Market Research and Business Innovation di GAM (Italia) SGR la frase infatti fotografa in modo mirabile l’attuale situazione sui mercati, sebbene sembra ancora presto per arrivare alla conclusione di uno scenario di divergenza globale e un dollaro stabilmente più forte. “In ogni caso, la Federal Reserve resta la protagonista assoluta, le sue prossime mosse su tassi e bilancio saranno cruciali per l’economia mondiale e per le scelte allocative” riferisce Carlo Benetti. Per l’esperto, la fase di risk off (avversione al rischio da parte degli investitori, ndr) che sta riaffiorando sui mercati è alimentata dall’ampliamento del differenziale dei tassi tra Stati Uniti e zona euro e la perdita di momentum economico in Europa.


NESSUNA INVERSIONE DI TENDENZA


Anche se i deflussi di capitale delle scorse settimane sono, per Carlo Benetti, da interpretare non tanto come una anticipazione di una definitiva inversione di tendenza quanto piuttosto un normale segnale di diminuzione di appeal. “Abbiamo bisogno di ulteriori conferme prima di poter convintamente concludere che si sta affermando uno scenario di divergenza globale e di un dollaro stabilmente più forte. Nel ‘Post-New Normal’, come definiamo in GAM questa particolare fase, i mercati scontano un moderato rallentamento, maggiore volatilità, re-princing delle attività rischiose ma non la recessione. Anche il prezzo dell’oro conferma che lo scenario è ancora moderatamente positivo” spiega Carlo Benetti.


NON FARSI PRENDERE DAL PANICO


Ecco perché, sempre secondo l’esperto, è indispensabile non lasciarsi prendere dall’ansia adottando scelte di portafoglio dettate dall’emotività quali, per esempio vendere posizioni rischiose in modo indiscriminato, smettere di seguire l’evoluzione dell’economia statunitense e l’andamento del dollaro americano.

Mercati emergenti, un portafoglio basato sui programmi di riforma


Mercati emergenti, un portafoglio basato sui programmi di riforma






STRESS TEST DI PORTAFOGLIO


“Tra le cose da fare rinnoviamo l’invito a sottoporre i portafogli, magari con l’aiuto di un esperto di fiducia, a ‘stress test’”, verificare la qualità della diversificazione soprattutto nella componente obbligazionaria” riferisce Carlo Benetti. Il quale ribadisce la preferenza alle economie emergenti in quanto motivata da ragioni di lungo termine e non certo da scelte tattiche di breve respiro: dai solidi fondamentali agli effettivi progressi fatti da molti paesi sulle pubbliche finanze fino all’equilibrio con i finanziamenti esteri.


LA BUSSOLA DELL’ORIZZONTE DI LUNGO PERIODO


Certo ammette l’esperto le valute dei paesi in via di sviluppo continueranno a essere in tensione ma, anche in questo caso, la selezione sarà cruciale perché le vendite non sono state indiscriminate. D’altra parte Carlo Benetti ricorda le pressioni di cui gli investitori dovranno farsi carico nei prossimi mesi (la liquidità in dollari i riduzione, tassi americani in aumento, dollaro soggetto a venti di rafforzamento) e la loro bussola: la disciplina nella capacità di mantenere saldo l’orizzonte di lungo periodo.


IL PREZIOSO SUPPORTO DELLA GESTIONE ATTIVA


Con un alleato prezioso: la gestione attiva. È vero, ammette Carlo Benetti, che negli ultimi anni la gestione attiva ha sofferto la pressione delle strategie passive. Ma è altrettanto vero che si prospetta uno scenario nel quale la liquidità sarà più scarsa nei mercati, con una più ampia dispersione dei rendimenti e maggiore volatilità. “La selezione attiva torna a essere strumento prezioso di navigazione” conclude l’esperto.
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