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Crescita globale, occhi puntati sul futuro dell’area Euro

Segnali contrastanti dalle economie dell’area Euro, ma non è esclusa una ripartenza che potrebbe favorire uno sprint della crescita più equilibrata a livello globale

di Redazione 10 Aprile 2019 15:07

Gli investitori guardano con crescente attenzione alle prospettive della crescita globale. D’altra parte dopo uno dei cicli di espansione più longevi della storia, è più che fisiologico interrogarsi su quali siano le prospettive dell’economia. Alla luce di questa considerazione, è relativamente più comprensibile il comportamento dei mercati sulla scia della brusca frenata tra la fine del 2018 e l’inizio dell’anno. I dati relativi all’attività manifatturiera (PMI) e alla produzione industriale sono risultati particolarmente negativi sebbene, come sostiene Michael Biggs, Investment Manager di GAM Investments, ascrivibili quasi interamente alle dispute commerciali e alla debolezza della Cina.

UNA CRESCITA PIÙ EQUILIBRATA


“Quest’anno ci aspettiamo una crescita globale più equilibrata con gli Stati Uniti in rallentamento rispetto all’accelerazione nel 2018 grazie agli stimoli fiscali, e Cina ed Europa in graduale ripresa. Un mix che creerebbe il contesto ideale per gli asset rischiosi, e cioè una crescita adeguata insieme ad un dollaro USA più debole, o con un andamento laterale, e a bassi rendimenti”, puntualizza Michael Biggs.

FIDUCIA SULLA CINA


L’esperto si dichiara moderatamente fiducioso sulla Cina alla luce della normalizzazione a febbraio dei prestiti (dopo la fiammata di gennaio) e degli effetti benefici sull’economia che produrrà la riduzione dei tassi d’interesse. “In passato c’è voluto del tempo, ma questo tipo di misure ha sempre propiziato l’incremento dell’attività economica: un indizio in questa direzione è il rafforzamento dell’indice composito dell'attività manifatturiera in Cina” sottolinea Michael Biggs.

GLI OSTACOLI ALLA CRESCITA EUROPEA


Il quale spiega le ragioni in base alle quali è fiducioso anche sull’Europa, sebbene negli ultimi tempi sia stata un freno alla crescita globale. “Alcuni importanti ostacoli alla crescita del Vecchio Continente dovrebbero gradualmente rientrare agevolando una ripresa dell’attività economica” precisa l’esperto. Lo stesso Biggs fa riferimento alla regolamentazione sulle emissioni nel settore automobilistico (che ha un peso rilevante nell’economia tedesca) e il livello dell’acqua nel fiume Reno, che hanno causato un rallentamento della crescita superiore a quanto ci si potesse aspettare.

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IN ATTESA DELLA RIPRESA DEGLI INDICI PMI


Tuttavia, come ammette lo stesso Michael Biggs, i segnali di una ripresa nell'area Euro restano contrastanti. Sul versante positivo si registrano i dati di gennaio che hanno evidenziato una buna tonicità sia della produzione industriale che della crescita delle vendite al dettaglio, e quelli di febbraio che hanno mostrato un rimbalzo della produzione automobilistica tedesca e vendite manifatturiere al di sopra della produzione. “Restiamo tuttavia in attesa ancora del recupero dell’indice PMI e di un rafforzamento e mantenimento delle attività dell’economia reale per considerare riavviata la crescita nell’area Euro” commenta Michael Biggs.

LE CONDIZIONI PER UN RALLY DEI MERCATI


Il quale reputa determinante il rafforzamento proprio della zona euro non soltanto per la crescita globale ma anche in ottica investimenti. “E’ la condizione necessaria, insieme ad un'economia statunitense stabile e una crescita più forte in Cina, per sostenere le attività rischiose: un trend che, potrebbe tramutarsi in un significativo rally nel momento in cui si accompagnasse ad una certa debolezza del dollaro USA” conclude l’esperto.
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