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Bond convertibili, un’alternativa interessante nell’era dei tassi zero

GAM sottolinea la performance in linea con i mercati azionari ma con una volatilità molto più contenuta. E con una gestione attiva si possono cogliere opportunità in caso di operazioni di M&A

di Redazione 5 Novembre 2019 16:33

In un mercato dove è sempre più difficile ottenere un rendimento accettabile dagli investimenti obbligazionari tradizionali, mentre sull’azionario incombe il rischio costante di ulteriore volatilità, l’allocazione in obbligazioni convertibili offre una serie di benefici, perché in qualche modo coniuga il meglio delle due tipologie di investimento e offre opportunità particolarmente interessanti nel caso di operazioni di fusioni e acquisizioni, che vanno sotto il nome di M&A. E’ la conclusione cui giunge un commento a cura di Jonathan Stanford, investment director di GAM.

UN MODO PER PARTECIPARE, MA CON PROTEZIONE, AGLI APPREZZAMENTI AZIONARI


Secondo l’esperto, infatti, le obbligazioni convertibili offrono da un lato un upside potenziale di grande attrattiva rispetto all’obbligazionario governativo e corporate tradizionale. Come indica il nome, le convertibili sono uno strumento di debito che offre la possibilità di essere convertirlo in azioni della società emittente, offrendo quindi una significativa partecipazione all’apprezzamento del mercato azionario. Inoltre, le caratteristiche da reddito fisso delle convertibili, che vengono tipicamente emesse in quantitativi nominali, offrono una cedola e hanno una data di scadenza definita, offrono un buon grado di protezione dai ribassi in occasione storni dei mercati azionari.

UN RENDIMENTO SUPERIORE RISPETTO ALLA OBBLIGAZIONI CLASSICHE


L’esperto di GAM sottolinea che questa asset class ha performato largamente in linea con i mercati azionari nel corso dei recenti cicli, ma con una volatilità molto inferiore. Il mercato europeo delle obbligazioni convertibili, ad esempio, ha registrato solo un terzo della volatilità mostrata dalle Borse europee negli ultimi 25 anni. Ora, secondo Stanford, ci troviamo in una situazione inusuale, con molte convertibili che rendono più delle loro controparti obbligazionarie “classiche”. Ne consegue che l’opzione di conversione non solo non comporta il tipico premium, ma che i detentori di convertibili vengono a tutti gli effetti compensati per essere investiti in queste obbligazioni. Tutto questo richiede però un approccio fortemente selettivo.

L’IMPORTANZA DI UNA GESTIONE ATTIVA PER INDIVIDUARE LE EMISSIONI MIGLIORI


GAM osserva che quello delle convertibili è un mercato relativamente piccolo e concentrato, e gli aspetti tecnici potrebbero non essere compresi a fondo, con reazioni spesso legate da un’attenzione eccessiva al benchmark e alla mentalità di gregge piuttosto che a un approccio razionale basato sui fondamentali. Ad esempio, rileva Stanford, l’intero mercato delle convertibili è stato soggetto a una certa volatilità a seguito di due importanti sell-off che hanno interessato le emissioni di una società tedesca del fintech e di una società di real estate di Lussemburgo, entrambi causati da un flusso di notizie negative sulle due aziende. Per questo la gestione attiva è un requisito necessario per identificare le emissioni di convertibili più interessanti.

POSSIBILI PREMI GENEROSI IN CASO DI OPERAZIONI DI M&A


E infine,ma non da ultimo, c’è l’attività di M&A, che può offrire opportunità particolarmente vantaggiose. Questo perché le obbligazioni convertibili, nell’eventualità di un’acquisizione o di una fusione, permetterebbero ai detentori di essere ampiamente compensati se l’opzione di conversione dell’obbligazione è out-of-the-money, ossia inferiore al valore a cui avviene l’operazione di M&A. L’esperto di GAM spiega che questo meccanismo si è innescato nel caso di una recente acquisizione nel settore farmaceutico, che ha visto i detentori di obbligazioni convertibili della società acquisita beneficiare di un generoso premio rispetto ai termini di conversione originali. Di qui la convinzione che il premium potenziale offerto dall’attività di M&A sia un fattore molto positivo per l’asset class delle convertibili.
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