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Vecchio continente, nuove opportunità

16 Ottobre 2012 08:00
financialounge -  BCE dividendi Europa mercati azionari opportunità di investimento
Dopo il drastico calo nell’estate 2011, il mercato azionario europeo si è fortemente ripreso negli ultimi mesi. Grazie a questo recente rally, i principali indici di Borsa del Vecchio continente sono tornati ai livelli di fine giugno 2011, ovvero precedenti lo scoppio della crisi del debito sovrano della zona euro. Tuttavia, secondo diversi esperti, nonostante gli sforzi comuni dei governi dell’area euro e le ferme decisioni recentemente annunciate dalla Banca Centrale Europea, gli elementi di forza delle società europee non sono pienamente apprezzati dal mercato.

Ma quali sono i fondamentali delle Borse europee? Cominciamo dall’indice Stoxx 600, il paniere che raggruppa le 600 aziende europee più importanti quotate sui diversi listini del Vecchio continente. A fine settembre, con l’indice a quota 268,48, il suo rapporto p/e (prezzo/utili) viaggiava a 17,85 lievemente al di sopra della media degli ultimi 5 anni (17,1) ma se si osservano gli utili stimati per i prossimi 12 mesi, il rapporto dovrebbe scendere addirittura a 11,86. Il dividendo medio, invece, si attesta al 3,81%.

Passiamo ora all’Eurotop 100, l’indice delle 100 aziende europee più dinamiche e più scambiate in Borsa. Con la quotazione di 2.241.99 punti di fine settembre, il suo p/e si posizionava a 12,97 che, tenendo contro degli utili attesi per il prossimo anno, scende a quota 11,01 contro una media di 13,44 negli ultimi 5 anni: il dividend yield medio dell’indice Eurotop 100 è, inoltre, a quota 4,0%.

Infine, il Dow Jones Stoxx 50, ovvero il paniere delle 50 blue chips europee. A fine settembre, conuna quotazione a 2.518,19 punti, mostrava un p/e del 12,76 contro una media quinquennale del 13,06: il suo p/e atteso per i prossimi 12 mesi però non va oltre 10,94 con un dividendo medio del 4,26%.

Si tratta di dati che, da un lato confermano che nonostante il recente rally, i prezzi delle Borse europee non sono certo cari e che, se le stime sugli utili fossero confermate, esistono ampi margini di ulteriore rialzo nei prossimi 6-12 mesi. Con un plus di tutto rispetto, visti i rendimenti dei titoli di stato europei ai minimi storici: dividendi che oscillano intorno ai quattro punti percentuali.
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