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Un mix prudente in giro per il mondo

16 Luglio 2012 08:00
financialounge -  asset class Fondi bilanciati gestore livello di rischio orizzonte temporale portafoglio
Il vantaggio di avere un portafoglio bilanciato è quello di poter assemblare un giardinetto d’investimento equilibrato tra azioni, obbligazioni e strumenti di liquidità. Essere esposti un po’ in Borsa, un po’ in reddito fisso e un po’ in liquidità guardando alle opportunità presenti in tutte le aree del mondo può infatti rappresentare il mix giusto per navigare nei mari tempestosi dei mercati finanziari.

Il problema è quanto dedicare a ciascuna asset class e, all’interno di ognuna di esse, quali aree geografiche scegliere, quali tipologie di titoli selezionare, quali valute sovrappesare ecc. Per esempio, negli ultimi tre anni, un portafoglio al 50% in azioni area euro e al 50% in titoli governativi dell’eurozona avrebbe guadagnato il 2,82% mentre la stessa ripartizione eseguita con azioni internazionali e titoli di stato europei avrebbe garantito una performance triennale del 24,8%.

Oltre alla performance, è tuttavia indispensabile osservare il profilo di rischio del portafoglio per renderlo adeguato alle proprie effettive esigenze e, soprattutto, alla personale tolleranza al rischio. Per questa ragione, un portafoglio bilanciato moderato può essere una soluzione idonea per tutti coloro che, avendo a disposizione un orizzonte temporale di almeno tre anni, vogliono correre qualche rischio in Borsa (consapevoli che nell’arco dei tre anni dovrebbero ricavare un extra rendimento rispetto alla liquidità) e mantenere una ampia diversificazione nel reddito fisso.

Tradotto in pratica, tornando all’esempio degli ultimi tre anni, un portafoglio esposto al 20% in azioni internazionali, al 40% in titoli di stato mondiali, al 20% in titoli governativi euro e al 20% in corporate bond di aziende europee avrebbe generato un rendimento del 28,40% con una volatilità del 6,5%, inferiore all’8,05% del portafoglio bilanciato al 50% in azioni internazionali e titoli governativi dell’eurozona.

Una strategia, questa appena descritta, attuata con professionalità e perizia dai gestori di fondi bilanciati moderati che partecipano all’andamento dei mercati finanziari con un profilo di rischio meno elevato rispetto ai fondi bilanciati classici esposti, tendenzialmente, per metà in equity e per l’altra metà in bond.
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