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Un mercato aggrappato all'analisi tecnica

30 Settembre 2015 09:00
financialounge -  analisi mercati azionari USA
Lasciato dalle banche centrali in balia dell'incertezza e spaventato dai «cigni neri», che come insegna Volkswagen possono spuntare all'improvviso, il mercato si aggrappa all'analisi tecnica. E l'analisi tecnica non racconta storie particolarmente esaltanti, soprattutto per quanto riguarda l'azionario USA.

Lo S&P 500 ha già sperimentato la death cross, l'incrocio mortale che si disegna sulle chart quando la media mobile a 50 giorni buca al ribasso quella a 200, un segnale non rialzista. E in una nota ai clienti l'analista David Sneddon di Credit Suisse ipotizza che lo stesso indice abbia realizzato la formazione di un massimo importante prima delle turbolenze di agosto, da cui potrebbe scendere fino a rompere il supporto a 1.820, ben sotto i minimi di agosto a 1.867. Quel livello, pari al minimo toccato ad ottobre 2014, costituisce il supporto di medio termine. Quelli successivi sono a 1.738/30 e a 1.575/74. Arrivare fino a lì vorrebbe dire aver ritracciato il 38% dell'intero mercato toro dal 2009 al 2015. Tra i segnali preoccupanti citati da Sneddon ci sono i volumi, in crescita in corrispondenza con le cadute del mercato.

Per l’analisi fondamentale, invece, le cose non sembrerebbero però così negative. In base all’ultimo report Thomson Reuters, il rapporto prezzo / utili (p/e) dell’S&P500 viaggia a 15,8 (e quello basato sugli utili attesi per i prossimi 12 mesi a 15,4), più o meno in linea con la media degli ultimi 10 anni.
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