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debito pubblico

Un irresistibile fascino

22 Marzo 2013 08:00
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L’investimento obbligazionario si è rivelato negli ultimi anni un interessante impiego dei risparmi soprattutto alla luce della forte volatilità dei mercati finanziari. E chi ha sottoscritto fondi a reddito fisso ha potuto beneficiare di buoni rendimenti.

Tuttavia, anche nell’ambito obbligazionario, si distinguono alcune categorie più di altre e tra queste, ce n’è una in particolare che si candida a essere protagonista anche nei prossimi anni: quella dei fondi obbligazionari paesi emergenti local currency (cioè senza la copertura del rischio di cambio).

Negli ultimi 7 anni, dal 2006 a oggi, l’indice dei fondi obbligazionari si è rivalutato del 20,66%, pari al 2,86% annuo composto: nello stesso periodo, un buon fondo obbligazionario emerging markets local currency avrebbe registrato una performance del 96,12%, pari al 10,62% medio annuo.

Stesso percorso negli ultimi 5 anni, dal febbraio 2008 a fine febbraio 2013: a fronte di un +16,21% (+3,05% annuo) dell’indice dei fondi obbligazionari, i migliori fondi obbligazionari paesi emergenti a cambio aperto avrebbero realizzato un guadagno del 72,45% (+11,51% annuo composto).

Negli ultimi tre anni, cioè da febbraio 2010 allo scorso 28 febbraio, l’indice dei fondi obbligazionari ha messo a segno un +12,33% (cioè +3,22% annuo) contro il 53,95% (+12,48% annuo) dei migliori fondi emerging markets debt local currency. Questi ultimi, infine, sono riusciti a guadagnare il 6,61% negli ultimi 12 mesi contro il 4,84% dell’indice dei fondi obbligazionari.

In finanza, si sa, le performance del passato non costituiscono alcuna garanzia per il futuro; tuttavia molti elementi che hanno contribuito a rendere la categoria dei fondi obbligazionari paesi emergenti a cambio aperto tra le più interessanti all’interno di quelle a indirizzo obbligazionario permangono: dalla maggiore solidità del debito pubblico di questi paesi rispetto a quelli sviluppati al minor ricorso alla leva finanziaria, da deficit di bilancio sotto controllo a saldi delle bilance commerciali in attivo, dalle potenziali rivalutazioni delle divise dei singoli paesi emerging markets rispetto all’euro e al dollaro fino alla ancora contenuta presenza di questa asset class nei portafogli internazionali.
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