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Trimestrali banche Usa: nessuna sorpresa negativa. Brilla JPMorgan

Le trimestrali delle grandi banche Usa confermano il rallentamento previsto, ma fanno eccezione JPMorgan e Citi Group

di Antonio Cardarelli 15 Ottobre 2019 15:07
financialounge -  Citigroup JP Morgan AM trimestrali https://www.flickr.com/photos/bensutherland/178395814

Le grandi banche Usa hanno inaugurato la stagione delle trimestrali sostanzialmente rispettando le attese degli analisti rispetto al rallentamento degli utili. Ad aprire la giornata è stata JPMorgan Chase che, contrariamente alle attese, ha fatto segnare un rialzo degli utili pari all’8% rispetto al terzo trimestre dello scorso anno. Risultati positivi grazie alle divisioni di consumer banking e investment banking che hanno permesso a JPMorgan di registrare nel pre-market un aumento del 2% del valore.

RALLENTAMENTO CONFERMATO PER GOLDMAN SACHS


Ha confermato le attese di calo, invece, Goldman Sachs con un rallentamento degli utili pari al 26% che ha portato a un pre-market negativo dell’1,1% del titolo. L’utile di 4,79 dollari per azione (contro i 4,81 dollari attesi) è frutto dell’utile del trimestre pari a 1,88 miliardi di utili netti sui ricavi di 8,32 miliardi di dollari. Negativa, ma anche qui attesa, la trimestrale di Wells Fargo & Co. che nel pre-market fa segnare un -0,25% con gli utili per azione in calo rispetto allo scorso anno (0,92 dollari contro 1,24).

BENE CITIGROUP


Positivi, invece, i risultati trimestrali di CitiGroup con un incremento degli utili del 6% rispetto allo scorso anno grazie principalmente all’apporto del comparto investment banking. Gli utili netti sono stati pari a 4,91 miliardi di dollari (4,62 miliardi lo scorso anno) con l’utile per azione passato da 1,73 dollari a 2,07 contro le attese del consensus di 1,95 dollari. Infine BlackRock fa registrare un rallentamento degli utili dell'8% segnando, tuttavia, una frenata meno pesante rispetto alle attese con un utile pari a 7,15 dollari per azione contro le stime di 6,96 dollari. Da segnalare l’aumento dei flussi in entrata, con un netto di 84,25 miliardi di dollari, in crescita rispetto allo scorso anno. Gli asset gestiti dall’istituto americano hanno raggiunto 6,96 trilioni di dollari e il fatturato è cresciuto del 3%.
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