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Tassi negativi sui depositi bancari, un assist per il risparmio gestito

Dal 2020 Unicredit girerà i tassi negativi applicati dalla Bce ai clienti con depositi oltre i 100mila euro: per il risparmio gestito può essere un’occasione di crescita

di Redazione 11 Ottobre 2019 09:48
financialounge -  depositi bancari risparmio gestito tassi negativi Unicredit

In principio fu Unicredit, ora anche Deutsche Bank e Commerzbank sembrano intenzionate a seguire la banca italiana sulla strada del trasferimento dei tassi negativi ai correntisti. Dopo aver ventilato l’ipotesi la scorsa settimana in qualità di presidente dell’European Banking Federation, Jean Pierre Mustier, ceo di Unicredit, ha annunciato che la novità sarà operativa per i clienti Unicredit a partire dal 2020.

LA SOGLIA È CENTOMILA EURO


Interessi negativi che, attenzione, non saranno applicati in modo indiscriminato su tutti i correntisti, ma solo sui depositi “ben al di sopra dei centomila euro”. “Lavoriamo per mettere in pratica queste misure nei diversi Paesi in cui siamo presenti - ha spiegato Mustier alla tv francese Bfm Business - affinché siano operative dall'anno prossimo”. L’idea è quella di offrire ai titolari di conti correnti superiori ai 100mila euro soluzioni alternative per gestire la liquidità, come ad esempio investimenti in fondi di mercato monetario.

ALTRE BANCHE DOPO UNICREDIT


È verosimile che altri colossi bancari seguano l’esempio di Unicredit. I tassi sotto lo zero fissati dalla Banca centrale europea, infatti, stanno appesantendo i bilanci delle banche europee e la soluzione potrebbe essere l’inserimento di questa sorta di “penale” sulla liquidità. L’effetto collaterale più interessante potrebbe essere positivo per tutta l’industria del risparmio gestito. Perché pagare per tenere liquidità ferma sul conto corrente quando la stessa somma può essere investita e permettere di ottenere un rendimento e di accrescere il capitale?

UN ASSIST AI CONSULENTI FINANZIARI


Quello che sembra aprirsi per gli operatori del settore finanziario è uno scenario favorevole in particolare per i professionisti della consulenza che hanno saputo introdurre la finanza nelle case degli italiani. Dopo avere, negli ultimi anni, sposato la mission di modificare il proprio focus dal prodotto al servizio prestato al cliente, adesso i consulenti finanziari sono pronti a passare a una consulenza globale e indipendente a 360 gradi. Un concetto ribadito nel corso del convegno Assoreti dal Presidente Paolo Molesini.

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ORIZZONTE TEMPORALE E COMPETENZE FINANZIARIE


Il quale, partendo da quanto gli investimenti degli italiani risultino attualmente sbilanciati verso la componente immobiliare oltre che negli strumenti di liquidità e nei contanti, ha indicato l’importanza di indirizzare il risparmio delle famiglie italiane al servizio dell’economia reale. E per farlo ha tracciato due punti fermi: allungare l’orizzonte temporale degli investitori portandolo sui 7-8 anni, il livello della media del nord Europa, e sfruttare le competenze dei consulente finanziari grazie alla credibilità conquistata da questi professionisti in 50 anni di attività.

MUTUI A TASSI NEGATIVI


Se il fenomeno dei tassi negativi si estende a tuttI gli strumenti del risparmio delle famiglie non si può nemmeno escludere che presto siano proposti anche i mutui ‘in rosso’. Ad agosto, per esempio, si è avuta notizia che Jyske Bank – la terza banca della Danimarca – è disposta ad erogare ai propri clienti mutui a 10 anni a un tasso fisso negativo per lo 0,5%. Un altro importante istituto scandinavo, Nordea Bank, si è invece dichiarato pronto ad offrire un mutuo a tasso fisso a 20 anni con interessi zero e uno di 30 anni con tasso negativo.
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