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Ecco dove i super ricchi “nascondono” i soldi

A Londra, Zurigo e Singapore ci sono cassette di sicurezza grandi come bilocali per contenere i beni dei super ricchi del mondo. E il costo dell’affitto può arrivare fino a oltre 3 milioni di dollari all’anno

di Redazione 21 Novembre 2019 10:40
financialounge -  super ricchi

Mentre in America i supporter di Elizabeth Warren si preparano a raccogliere in apposite tazzone le lacrime dei miliardari in caso di arrivo alla Casa Bianca della candidata ultra-liberal del Massachusetts, nel resto del mondo gli ultra ricchi fanno la fila nelle capitali del denaro per mettere al sicuro i propri averi nelle cassette di sicurezza. In realtà quelle offerte dalle grandi banche di Londra, Zurigo e Singapore sarebbe meglio chiamarle ‘casette’, in quanto non hanno le dimensioni da scatola da scarpe riservate nei cavuau ai comuni mortali, ma arrivano alla metratura di un bilocale. E i prezzi sono adeguati alla metratura. Per una ‘casetta’ ultrasicura e ultra-blindata nel cuore di Londra dalle parti dell’esclusivo quartiere di Mayfair si può arrivare a pagare fino a oltre $3 mln l’anno di affitto, secondo quanto riporta Bloomberg.


AL RIPARO DA RISCHI POLITICI, MA ANCHE RECESSIONE E CATASTROFI NATURALI


E di richieste ne arrivano a decine a settimana, non solo a Londra ma anche nelle altre capitali globali della ricchezza, da Singapore a Zurigo, da Seul a San Paolo in Brasile, fino a Pechino e New York. Perché serve tanto spazio? Perché gli ultra-ricchi voglio mettere al sicuro il bene fisico, non pezzi di carta che ne certifichino la proprietà. Tipo metalli preziosi in lingotti, cash, criptovalute, ma anche gioielli e opere d’arte. Di cosa hanno paura? Oltre che dell’arrivo della Warren alla Casa Bianca, anche della recessione globale, delle catastrofi naturali indotte dal cambiamento climatico. I tassi negativi tengono il cash lontano dai depositi bancari tradizionali, e comunque meglio averlo fisico che elettronico, non si sa mai.


IL RISCHIO INEGUAGLIANZA SI È AGGIUNTO AL CAMBIAMENTO CLIMATICO


E poi c’è il grande tema dell’ineguaglianza, vale a dire delle distanza che separa gli ultra-ricchi dal resto della popolazione del pianeta. Qualche giorno fa la star degli hedge fund Ray Dalio ha ammonito che l’economia globale è minacciata da un mix fatto di politiche monetarie che ormai hanno quasi esaurito le cartucce, la distanza crescente tra i ricchissimi e gli altri, e anche il cambiamento climatico. Tra i rischi da qui i super-ricchi vogliono proteggersi c’è anche quello di una brusca correzione del mercato azionario che potrebbe arrivare prima della fine del 2020, secondo un sondaggio di UBS tra i suoi clienti più facoltosi.

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DAL 2015 È INIZIATA LA PAURA DI UNA NUOVA RECESSIONE MAI ARRIVATA


Negli anni 60 del secolo scorso americani e canadesi facevano a gara a costruire bunker anti-atomici nel caso che la guerra fredda diventasse molto calda. Ora quelle costruzioni interrate dietro la villetta sono diventate saune o taverne dove bersi una birra tra amici. Ma dal 2015 è esplosa la domanda per rifugi sicuri per le ricchezze fisiche, non più per esseri umani, da quando hanno cominciato a circolare gli allarmi su possibili riedizioni della Grande Crisi del 2008 sotto forma di nuova violenta recessione globale. Le previsioni non si sono avverate, ma la corsa alla sicurezza blindata continua.

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GETTONATE ANCHE LE AREE TAX FREE DEI GRANDI PORTI COMMERCIALI


In alternativa alle ‘casette di sicurezza’ dalle dimensioni di un bilocale ci sono i porti franchi, vale a dire grandi aree di immagazzinamento localizzate nelle zone tax-free di grandi porti commerciali, come Singapore, Genova o nel Delaware, preferiti soprattutto per immagazzinare opere d’arte. Il problema in questo caso è che gli affitti prevedono un tempo limitato. La città che conta più ultra-ricchi al mondo è Londra, con quasi 5.000 fortunati possessori di oltre 30 mln di dollari. Poi vengono Tokyo, Singapore e New York, dove si viaggia sui 3.500, qualche decina in più o in meno.
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