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Super Mario Draghi addomestica i mercati nel giorno della BCE

Scongiurati i timori di un tapering europeo, lo spread rientra e l’euro si ridimensiona contro il dollaro.

26 Ottobre 2017 17:04
financialounge -  BCE dollaro euro Mario Draghi quantitative easing spread tapering

Spettacolare conferenza stampa di Mario Draghi che ha superato se stesso addomesticando i mercati che temevano strappi sulla fine del QE e un ritorno delle tensioni sullo spread dei paesi più a rischio, a cominciare dall’Italia. Il dosaggio delle parole è stata la chiave. Quella su cui ha più insistito il presidente della BCE è stata “reinvestimento”.

Vuol dire che, a differenza della Fed, non lascerà al mercato il compito di reinvestire nei titoli acquistati con il QE una volta giunti a scadenza, ma ne ricomprerà per pari ammontare. In questo modo il QE non si limiterà ai 30 miliardi al mese annunciati, ma bisognerà aggiungere i riacquisti per coprire i ‘buchi’ man mano che i vecchi titoli scadono. L’altra parola chiave è tapering. Non l’ha mai pronunciata, e quando un giornalista ha cercato di estorcergliela ha risposto: no, questa è solo una riduzione. Anche qui a rimarcare la differenza con la FED, che proprio con il termine tapering spaventò il mercato nel 2013 fino a far coniare l’espressione ‘taper tantrum’.

Infine Draghi ha sapientemente evitato di indicare scadenze temporali e quantitative precise per la fine del QE e per modifiche ai tassi di interesse. I tassi cominceranno a salire solo ‘ben dopo’ la fine del QE. Ma anche il QE non si sa bene quando finirà, è stato esteso fino a settembre 2018 ma potrebbe anche andare oltre. Il messaggio è arrivato al mercato forte e chiaro: l’euro è sceso pesantemente contro dollaro, i tassi sulla parte lunga della curva del debito sovrano europeo si sono appiattiti e lo spread dei paesi a rischi si è ridotto, come quello italiano sceso in area 150 pb o ancora di più quello spagnolo sceso in area 110.
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