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Spread sotto 200 punti, Cottarelli: “Ottimo segnale, buonumore sui mercati”

Un mix di fattori segna un momento favorevole per lo spread che potrebbe riverberarsi su Piazza Affari. Ma in autunno arriva il confronto sulla legge di Bilancio 2020

di Giancarlo Salemi 4 Luglio 2019 09:56

Lo scampato pericolo di una procedura d’infrazione verso l’Italia ha riacceso l’euforia a Piazza Affari e anche se la Commissione Europea monitorerà i conti pubblici italiani da qui a ottobre potrebbe innescarsi un trend rialzista proprio per un mix di fattori positivi, compresa la nomina di Christine Lagarde a presidente della Bce, visto che dovrebbe proseguire nella politica accomodante di Mario Draghi. Di certo a trarne beneficio è stato lo spread, che è finalmente sceso sotto i 200 punti base, un livello che non si toccava da maggio 2018.


COTTARELLI: SPREAD SOTTO I 200 PUNTI OTTIMO SEGNALE, I MERCATI SONO MOLTO DI BUON UMORE


“Lo spread alto crea incertezza, sotto i 200 punti è un ottimo segnale per la nostra economia perché con lo spread sotto controllo si risparmiano risorse che possono essere investite diversamente. La domanda è quanto durerà questo momento? Quello che è certo è che i mercati in questa fase sono molto di buonumore” spiega a FinanciaLounge.com l’economista Carlo Cottarelli, già commissario alla spending review con il governo di Enrico Letta e in passato direttore del Dipartimento Affari Fiscali del FMI. “Sono arrivati segnali positivi da diverse parti, la Bce e la Fed hanno suggerito fondamentalmente che i tassi di interesse rimarranno bassi – prosegue – negli Stati Uniti potranno essere anche tagliati entro l’anno, c’è stato un riavvicinamento tra gli Usa e la Cina sui dazi, oltre al disgelo con la Corea del Nord. La procedura d’infrazione è stata evitata e il governo italiano si è adeguato e, quindi, al momento lo spread è in una fase positiva per l’insieme di tutti questi fattori, ma dovremmo ricordarci l’altalena di questi mesi e di come la nostra economia è molto suscettibile alle variazioni dello spread”.


L’ALTALENA DELLO SPREAD: DA NOVEMBRE AD OGGI RECUPERATI 120 PUNTI


Già, un’altalena che è costata molto cara. Dal 20 novembre scorso, quando lo spread toccò il suo apice a 335 punti ad oggi, sono 120 i punti recuperati tra Btp e Bund. Quel giorno di novembre era la vigilia della bocciatura della manovra di bilancio a Bruxelles e i nostri decennali avevano un rendimento al 3,61%. Ma il problematico rapporto tra maggioranza giallo-verde e i mercati si è mostrato sin da subito. Il 5 marzo 2018, primo giorno di Borse aperte dopo le elezioni, lo spread segna 137 punti. Ma il timore che l'alleanza che si sta formando possa spingere l'Italia fuori dall'euro accende la tensione. Il picco viene raggiunto il 29 maggio, quando il differenziale vola oltre la soglia dei 300 punti. A giugno viaggia sui 220 punti: a riaccendere la miccia sono le trattative per la messa a punto della manovra. Il differenziale si impenna e il 9 ottobre torna sopra quota 300. Lo scontro sui numeri con la Commissione fa il resto fino a un picco di 335 toccato il 20 novembre. L'ipotesi che Bruxelles possa aprire una procedura di infrazione sul debito contro l'Italia riappicca l'incendio. Per tutto maggio il differenziale si mantiene a cavallo dei 280 punti. Poi, l'intervento del presidente della Bce, Mario Draghi, che di fatto prelude a un nuovo programma di quantitative easing e l'assestamento di bilancio, che assicura la promozione dei nostri conti, riportano il sereno. Fino all'exploit di ieri, con lo spread che chiude a 197 punti, come non accadeva da maggio 2018, con il rendimento del decennale che si attesta all'1,58% così come non accadeva da ottobre 2016.

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COTTARELLI: LA VERA PARTITA SI GIOCHERÀ IN AUTUNNO CON LEGGE DI BILANCIO


“Intanto diciamo che lo spread è sceso anche per altri Paesi, come la Grecia, considerata a rischio – prosegue Cottarelli – e il nostro differenziale è ancora troppo alto se paragonato a Spagna e Portogallo. Il problema grosso però ci sarà in autunno quando si giocherà la partita vera e si dovrà trovare un accordo sulla legge di bilancio per i 2020. In questo lasso di tempo può darsi che lo spread scenderà ancora quindi è un momento particolarmente favorevole, se questo succederà e la politica monetaria rimarrà espansiva si potrà avere un trend rialzista anche a Piazza Affari però, personalmente, non scommetto sulla Borsa” conclude l’ex commissario alla spending review.
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