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I soci storici di Ubi dicono no all’offerta di Intesa: “Ostile e inaccettabile”

Per gli azionisti del Car l'offerta è "ostile, non concordata, non coerente con i valori impliciti di Ubi e dunque inaccettabile"

di Chiara Merico 20 Febbraio 2020 15:23
financialounge -  Car Intesa Sanpaolo Ops Ubi

L'operazione prospettata da Intesa Sanpaolo, con la sponda di Bper e Unipol, su Ubi Banca "come prospettata" è "ostile, non concordata, non coerente con i valori impliciti di Ubi e dunque inaccettabile". Così si è espresso il Comitato azionisti di riferimento (Car) che rappresenta circa il 18% della banca bergamasca.

BANCA SANA E REDDITIZIA


"Ubi è una banca sana, stabile, redditizia, ben gestita per competenze, e risorse umane, competitiva e conosciuta sul mercato di riferimento, realtà centrale per il sistema socioeconomico del Paese", sottolineano i pattisti. Gli azionisti riuniti nel Car "ritengono di dover tutelare, al contempo, il loro investimento in banca con i suoi territori di riferimento e si sono impegnati in un progetto di medio e lungo periodo" e per questo sono contrari a quella che definiscono l’Ops di Intesa-Unipol.

FONDAZIONE CARICUNEO: OFFERTA IRRICEVIBILE


L’offerta di Intesa per Ubi Banca "così com’è è irricevibile". Lo ha detto il presidente della Fondazione Caricuneo (primo azionista di Ubi Banca con un pacchetto di azioni del 5,908%, ndr) Giandomenico Genta, interpellato in merito a una possibile adesione all’ops nel caso in cui Intesa rivedesse al rialzo i valori, al termine della riunione del patto. Mario Cera, componente del direttivo, ne ha sottolineato l’inadeguatezza dal punto di vista dei valori "economico. patrimoniali". "C’è un patrimonio netto, basta vedere il bilancio", ha detto, facendo implicito riferimento al fatto che Intesa valorizza Ubi circa 0,6 volte il patrimonio netto.
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