Riflettori sui paradisi fiscali

Il nuovo scandalo sui paradisi fiscali che ha coinvolto, tra gli altri, Jean Jaques Augier, tesoriere della campagna elettorale di Francoise Hollande nel 2012, sembra poter riservare nuove clamorose sorprese. Perché, nel database di “Offshoresleaks” (così è stato battezzato questo nuovo scandalo finanziario internazionale), figurano 2,5 milioni di documenti riservati, con le attività di 120 mila conti segreti con i corrispondenti 130 nomi dei titolari.

L’inchiesta, che è partita qualche mese fa quando un hard disk di un computer è stato recapitato a un giornalista australiano, tiene ora sulle spine migliaia di evasori ed elusori fiscali di tutto il mondo e ha fatto dichiarare alla Commissione europea che ci saranno conseguenze per i paradisi fiscali che accettano o nascondono i proventi dell’evasione fiscale.

Le cifre in gioco sono davvero enormi: basti pensare che secondo una recente stima i capitali in fuga verso i paradisi fiscali di tutto il mondo potrebbero oscillare tra i 21 e i 32 mila miliardi di dollari contro i 35 mila miliardi di dollari della somma dei PIL degli 8 paesi più importanti della terra. In Europa, sono considerati paradisi fiscali il Lussemburgo, San Marino, Cipro, Malta, Liechtenstein, Gibilterra, il Principato di Monaco e la Svizzera.