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Pubblicità Italia 2014, internet è il secondo motore dopo la tv

20 Febbraio 2015 14:05
financialounge -  finanza pubblicità settore tecnologico
Poco più di 7,6 miliardi di euro, cioè 34 milioni in meno (pari allo 0,4%) rispetto ai volumi del 2013. Sono questi i dati stimati dalla società Nielsen per il mercato pubblicitario del nostro paese relativi al 2014. Un trend quindi di sostanziale stabilità (tra l’altro perfettamente in linea con il dato preliminare del PIL nazionale che l’Istat ha recentemente stimato, per l’appunto, a -0,4% per l’intero 2014) che però non fotografa l’andamento dei diversi mezzi di comunicazione.
Infatti mentre la televisione ha segnato una contrazione dello 0,5% del fatturato pubblicitario annuo (-17 milioni in termini di controvalore), la radio un -1,8% (sei milioni in meno), la direct mail un -4,5% (-16 milioni), e la stampa un -8,5% (pari a -121 milioni), internet può vantare un +7,6%, con 135 milioni in più rispetto all’anno precedente.
Il dato in controtendenza registrato dalla pubblicità sul web consente alla propaganda online di acquisire, con il 18%, la posizione d’onore in termini di percentuali di valore del giro d’affari sul totale, dietro soltanto alla televisione a cui fa capo il 47% dei 7.627 milioni di euro di pubblicità del mercato. In terza posizione scivola la stampa con un market share del 17%, seguita dal segmento digital fcp (final cut pro) (6%), dalla direct mail (5%), dalle radio (4%).
Per quanto riguarda invece i settori, quelli più dinamici nel 2014 sono risultati quelli della finanza (banche e assicurazioni) che hanno registrato un incremento di budget del 20,6%, con un maggiore esborso annuo di 55 milioni. Gli addetti ai lavori stimano per quest’anno un incremento del fatturato pubblicitario del nostro paese tra l’1% e il 2% (cioè tra i 75 e i 150 milioni di euro), con il segmento internet che potrebbe sfiorare 1,5 miliardi a fine dicembre rispetto agli 1,37 miliardi del 2014.
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