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PMI italiane, il momentum positivo proseguirà anche dopo l’esito elettorale

Per il 2018 il consenso del mercato indica una crescita ancora a doppia cifra per le PMI italiane, ma saranno cruciali la selezione e il focus sulla qualità.

9 Marzo 2018 09:02
financialounge -  Amundi Diego Franzin elezioni Italia italia PIR PMI

L’incertezza politica che si è venuta a creare dopo il voto di domenica scorsa potrebbe avere ripercussioni negative sulle PMI italiane, la spina dorsale del tessuto economico del nostro paese. Tuttavia, alcuni fattori inducono ad essere ragionevolmente ottimisti sul fatto che il momentum positivo delle piccole e medie imprese italiane possa proseguire. Dal primo gennaio del 2017 a oggi, le piccole imprese hanno evidenziato un trend più dinamico in Borsa rispetto sia alle grandi aziende italiane che alla media dell’azionario area euro. Per la precisione, mentre l’indice FseMib delle 40 blue chips di Piazza Affari ha messo a segno un rialzo del +16,8% (tra l’1/1/2017 e il 7 marzo 2018), nello stesso arco di tempo l’indice Eurostoxx (il basket azionario della zona euro) ha guadagnato il 6,8% e il Ftse mid cap (rappresentativo della pmi italiane) il 29,2%.

INTERESSANTI OPPORTUNITA’ DI ACQUISTO


La convinzione di diversi analisti è che la volatilità continuerà  persistere, ma schiuderà interessanti opportunità d’acquisto, grazie al fatto che il valore nei titoli italiani è ancora molto distante dai suoi livelli pre crisi, a differenza dell’indice DAX di Francoforte e dell’indice S&P500 di Wall Street che restano a ridosso dei loro record storici. Secondo Diego Franzin, Head of Equities di AMUNDI, un punto fermo restano i Piani Individuali di Risparmio (PIR) che hanno registrato un enorme successo sia in termini di flussi netti (nel 2017 sono stati superiori ai 10 miliardi di euro) che di ricadute sull’economia reale e sul mercato finanziario.

NESSUN DEFLUSSO DAI PIR


“Se i mercati azionari dovessero rallentare, i nuovi flussi trimestrali potrebbero essere inferiori alla attese ma senza consistenti rimborsi sui 10 miliardi raccolti lo scorso anno perché gli investitori perderebbero il vantaggio fiscale. Non ci aspettiamo neanche un cambiamento radicale del decreto sui PIR, pertanto le aziende continueranno a quotarsi, anche se, forse, in modo graduale” puntualizza  Diego Franzin che, più in generale, sul futuro del mercato delle PMI italiane conferma un approccio costruttivo nel medio termine.

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L’EXPORT SUPPORTA LE QUOTAZIONI


“Il nostro approccio positivo è giustificato dal favorevole contesto istituzionale e anche dai solidi fondamentali” fa presente Diego Franzin, che poi aggiunge: “Il comparto delle piccole e medie imprese italiane evidenziava un certo dinamismo anche prima dell’introduzione del decreto PIR (gennaio 2017), perché la maggior parte  delle aziende quotate sono esposte alle esportazioni in misura maggiore rispetto alle aziende ad elevata capitalizzazione, che sono tradizionalmente più condizionate dal mercato locale”. Si tratta di un trend che, sempre secondo Diego Franzin, è in grado di proseguire in funzione del fatto che la struttura economica del nostro paese è più focalizzata sulle PMI italiane che sulle grandi imprese, a differenza delle quali sono spesso particolarmente specializzate in specifici segmenti di mercato e sono caratterizzate dalla vocazione ad esportare ed innovare.

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CRESCITA DEGLI UTILI 2018 A DOPPIA CIFRA


“Normalmente queste imprese sono gestite dal loro fondatore e sono particolarmente dipendenti dai prestiti bancari. Il decreto PIR dovrebbe accelerare il processo di successione ai vertici aziendali e anche contribuire a migliorare l’efficienza di queste imprese poiché investimenti, crescita e acquisizioni dovrebbero sottostare alle
dinamiche del mercato” precisa Diego Franzin convinto che, sebbene il trend positivo in tema di utili possa proseguire anche el 2018 (il consenso del mercato indica una crescita ancora a doppia cifra per le mid cap) per trarre beneficio dalle opportunità in questo segmento di mercato sarà cruciale combinare in modo efficace una accurata selezione e la ricerca della qualità.
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