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PIR, le ultime stime parlano di 68 miliardi di euro in 5 anni

Se ad inizio anno si parlava di una raccolta tra i 16 e i 18 miliardi per i PIR nei prossimi 5 anni, uno studio di Intermonte stima i flussi a 67,6 miliardi.

15 Settembre 2017 10:34
financialounge -  fondi comuni industria mercati azionari PIR PMI

Da 18 a 68 miliardi di euro in meno di nove mesi. È questa l’impressionante progressione sulle previsioni di raccolta dei Piani individuali di risparmio (PIR) formulate dagli addetti ai lavori a gennaio di quest’anno (quando, per l’appunto, si parlava di un ragionevole obiettivo di raccolta tra i 16 e i 18 miliardi di euro nei primi 5 anni per i PIR appena lanciati sul mercato) e i 68 miliardi ipotizzati da uno studio di Intermonte.

In base a questo studio, entro il 2021 i PIR dovrebbero riuscire a incamerare 67,6 miliardi di euro, di cui 9,9 miliardi destinati alle azioni delle società di media e piccola capitalizzazione. Per stimare tali volumi, gli analisti di Intermonte sono partiti dai 6,5 milioni di italiani che ha in portafoglio un fondo comune per poi immaginare che un quarto di loro possa trovare interesse verso i PIR con un’esposizione media stimata verso l’azionario di circa il 15%.

Le nuove stime, pur essendo nettamente superiori a quelle formulate a inizio anno, non sembrano tuttavia esorbitanti sia perché i PIR hanno già superato i 5 miliardi di raccolta al 30 giugno scorso e sia perché si tratta di uno strumento d’investimento che collega il risparmio delle famiglie all’economia reale già sperimentato con successo in altri paesi occidentali.

Solo per citare un esempio, i Plan d’Epargne Action (gli omologhi dei PIR francesi, lanciati nel 1992) hanno già raccolto l’equivalente di oltre 120 miliari di euro. Se le previsioni saranno centrate, i 67,6 miliardi di euro cumulati entro il 2021 potrebbero comportare afflussi per oltre 14 miliardi nelle piccole e medie imprese italiane, in quanto almeno il 21% del patrimonio dei PIR deve essere investito in azioni e bond di PMI attive nel nostro paese.

Quindi, in media, 2,8 miliardi di risparmi delle famiglie all’anno direttamente nell’economia reale con un potenziale effetto moltiplicatore di nuova ricchezza (PIL) di 8,5 miliardi: quasi mezzo punto di PIL in più all’anno. C’è però un ultimo, fondamentale, passaggio per rendere davvero virtuosa l’affermazione dei PIR: convincere le piccole e medie imprese italiane da sempre diffidenti ad avvicinarsi al mercato dei capitali, staccandosi dal cordone ombelicale del credito bancario.
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