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PIR, 11 miliardi di raccolta e 500mila nuovi investitori conquistati

Al Salone del Risparmio il bilancio della raccolta dei PIR nel 2017 tra soddisfazione e speranze per il futuro.

12 Aprile 2018 10:58
financialounge -  Assogestioni Fabio Galli PIR salone del risparmio SdR18

Il Salone del Risparmio 2018 è stata l’occasione per fare il punto sul primo anno dei PIR, i Piani Individuali di Risparmio. Il consuntivo 2017 ha confermato le sensazioni dei mesi precedenti: l’impatto dei PIR sull’industria del risparmio gestito è stato dirompente. Inoltre, questi nuovi prodotti hanno avvicinato per la prima volta al mondo dei fondi comuni mezzo milione di sottoscrittori.

APPROFONDIMENTO
Il resoconto della seconda giornata del Salone del Risparmio

NUMERI


I numeri registrati ieri al Salone sono positivi sia per la partecipazione all’evento che per la raccolta relativa ai PIR. Secondo i dati diffusi da Assogestioni, la seconda giornata ha accolto ben 10.500 visitatori. E sempre nella seconda giornata del Salone, come dicevamo all’inizio, si è parlato di PIR nella conferenza “Il successo dei PIR: numeri e investimenti ai raggi X”. Forti dei vantaggi fiscali garantiti per chi li terrà in portafoglio per almeno 5 anni, i PIR hanno chiuso il 2017 con una raccolta di circa 11 miliardi di euro, pari all’11% della raccolta netta dell’intera industria del risparmio italiana. I risparmiatori italiani che investono nei PIR sono già 800 mila. Tra questi 500mila, proprio grazie ai PIR, hanno conosciuto per la prima volta il mondo dell’investimento in fondi comuni. Un altro dato interessante riguarda l’allocazione dei Piani Individuali di Risparmio. Infatti l'investimento medio dei PIR in azioni e obbligazioni di emittenti non appartenenti all'indice Ftse Mib si attesta al 43% del portafoglio - pari a 6,8 miliardi di euro - più del doppio del minimo imposto dalla normativa per godere dei benefici fiscali.

APPROFONDIMENTO
Gli appuntamenti più importanti della prima giornata del Salone del Risparmio

I COMMENTI


Alessandro Rota, direttore Ufficio Studi di Assogestioni, ha sottolineato l’impatto positivo dei PIR sul mercato azionario italiano: “Il peso delle partecipazioni dei PIR sul flottante Mid Cap - ha aggiunto - è dell’8%, per il segmento Small Cap del 6% e per l’AIM Italia del 10%: percentuali interessanti se si considera la giovane età di questi prodotti.” A poco più di un anno dal debutto del primo Piano Individuale di Risparmio, quasi tutti gli operatori hanno, nel loro ventaglio di offerta, uno o più fondi PIR compliant. Ma i numeri incoraggianti del primo anno possono rappresentare solamente un punto di partenza. Ne è convinto Fabio Galli, Direttore Generale Assogestioni, secondo il quale i PIR sono destinati a evolvere: “Il mercato azionario italiano ha molto beneficiato dell’aumento di liquidità, diverse imprese si stanno avviando al percorso, complesso ma premiante, della quotazione. L'effetto sul mercato del reddito fisso diverrà̀ via via maggiore”. “I risparmiatori vanno accompagnati verso investimenti che possono dare ottimi risultati di rendimento – ha aggiunto - ma che richiedono piena consapevolezza circa la durata e certamente i PIR sono un’idea che potrà trovare fortuna anche all’interno dei futuri piani pensionistici europei, i PEPP".
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