Piazza Affari: i settori non sono tutti uguali

Più 12,77%. A tanto ammontava al 9 maggio scorso il rialzo dell’indice azionario di Piazza Affari da inizio anno. Una performance che consente al listino azionario milanese di piazzarsi tra i più dinamici nel 2014 non solo a livello europeo ma anche su scala internazionale. E di cui hanno beneficiato i sottoscrittori di fondi azionari specializzati sulla Borsa italiana: la media dei rendimenti da inizio anno dei 78 comparti di categoria si attestava al +12,65%.

Una media rispetto alla quale figurano comparti capaci di registrare apprezzamenti del valore delle quote tra il 16% e il 20% e altri che non sono andati oltre i 5 punti percentuali. Le ragioni di questa evidente divergenza di rendimento, sta sia nella diversa gestione attiva di portafoglio e sia nel diverso andamento dei settori di Piazza Affari.

Per esempio, tra i settori meglio impostati nei primi cinque mesi dell’anno, figurano, il bancario (+23,87%), il telecom (+29,9%), quello dei finanziari (+15,6%), le costruzioni (+15,14%), le utilities (+21,64%). Al contrario, tra i settori meno dinamici si collocano il farmaceutico (+4,43%), gli industriali (+3,67%) e l’alimentare (+2,41%): addirittura in rosso, infine, i settori commercio (-12,23%), i beni di consumo per la persona (-0,96%), e le assicurazioni (-1,27%).

Uno scenario che, secondo gli analisti esperti di Piazza Affari, potrebbe proseguire anche nella seconda parte dell’anno sebbene non siano da escludere improvvisi cambi di umore da parte degli investitori, soprattutto di quelli più speculativi, sempre pronti a cambiare cavallo nel caso in cui qualcosa cominci a non tornare.

Il caso della Fiat ne è un esempio lampante: il titolo automobilistico torinese, tra i migliori in assoluto nel 2013 e che vantava un +44% da inizio anno al 6 maggio scorso, nella seduta del 7 maggio è stato punito dal mercato con una perdita dell’11,7% per il piano quinquennale del gruppo (ritenuto troppo ambizioso) e per una trimestrale inferiore alle attese.