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Oro, perchè a settembre potrebbe fare meglio delle azioni

A livello statistico, il mese di settembre evidenzia le migliori performance sui mercati per l’oro e tra le peggiori per le azioni. Stavolta, inoltre, potrebbero pesare pure fattori tecnici e di valutazione.

7 Settembre 2018 09:55

Settembre è un mese a doppia faccia: è il peggiore del calendario per le azioni, ed è il mese migliore per l'oro. Da quando hanno iniziato ad essere negoziati sui mercati degli Stati Uniti nei primi anni '70, i lingotti d'oro hanno generato un guadagno medio del 2,1% a settembre: la media mensile per tutti gli altri mesi escluso settembre si ferma allo 0,6%. Per i puristi della statistica va precisato che questa differenza di rendimento (tra settembre e la media degli altri 11 mesi dell’anno) è significativa perché è pari al livello di confidenza del 90%, appena sotto il 95% che rappresenta la percentuale più rigorosa che alcuni analisti usano per determinare se un modello statistico sia affidabile o meno.

QUOTAZIONI DELL’ORO IN CALO DEL 4% DA INIZIO ANNO


Quindi, è possibile che settembre possa finalmente portare qualche buona notizia agli investitori in oro, dal momento che da inizio anno accusano una perdita di circa quattro punti percentuali. Una speranza supportata dal fatto che gli analisti che esaminano le statistiche per cercare di tracciare l’andamento del metallo giallo nel breve termine (3-6 mesi) nello scorso mese di aprile avevano previsto una stagione estiva dell’oro piuttosto negativa e da allora le quotazioni del metallo prezioso sono diminuite di circa il 10%.

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STUDIOSI AL LAVORO


Alcuni studiosi hanno cercato di indagare se esistessero ragioni concrete che giustificassero gli andamenti statistici delle quotazioni dell’oro a settembre. Uno studio di Dirk Baur, professore di contabilità e finanza presso la business school della University of Western Australia, ha illustrato tre possibili spiegazioni per quello che ha definito l'effetto autunnale dell'oro.

PERCHÈ L’ORO SALE A SETTEMBRE


In primo luogo la copertura dei portafogli da parte degli investitori in previsione dell'effetto 'Halloween' nel mercato azionario, cioè la tendenza autunnale alla correzione delle Borse. In secondo luogo la domanda di gioielli d'oro nella stagione delle nozze in India e, in terzo luogo, il sentiment negativo degli investitori a causa della minore luce del giorno. Inoltre, lo studioso ha anche scoperto che i rendimenti dell'oro sono più volatili in autunno che in altre stagioni dell'anno.

ALTA VOLATILITÀ


Quindi, su una base aggiustata per il rischio, può essere semplicemente vero che i rendimenti autunnali più elevati siano la naturale compensazione della volatilità aggiuntiva. Detto questo, le performance di settembre sono basate sulle medie e, di conseguenza, non ogni settembre è positivo per l'oro. L'anno scorso, per esempio, i lingotti d'oro hanno registrato un calo delle quotazioni del 2,1%. Quindi, anche se è possibile che il futuro possa essere come il passato, non c'è alcuna garanzia che l'oro andrà bene questo mese.

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FATTORI TECNICI E FONDAMENTALI


D’altra parte, emergono fattori tecnici e altri legati ai legati fondamentali che posizionano l’oro in una situazione migliore (o meno peggiore) rispetto al mercato azionario. In primis, le quotazioni attuali dell’oro sono inferiori di oltre il 30% dai massimi di sette anni fa mentre quelle dei principali indici di Borsa sono sui massimi di sempre (o comunque vicini ad essi). Inoltre mentre il ciclo economico ha imboccato la sua fase conclusiva (e quindi è più probabile che si manifestino delle sorprese negative su margini e utili aziendali) la domanda mondiale di oro è insensibile all’andamento dell’economia. Infine, se le tante fonti di preoccupazioni sui mercati (dazi commerciali, crisi della Turchia e dell’Argentina, instabilità politica in Italia ed Europa) sfociassero in turbolenze sui mercati, la richiesta di beni rifugio (e, quindi, anche di oro) potrebbero salire.
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