Oro: ETF e banche centrali

Russia, Kazakstan e Azerbaijan hanno guidato la corsa all’acquisto di oro in aprile. I Governi dei tre paesi dell’Est Europa, infatti, hanno varato massicci acquisti di metallo prezioso per approfittare delle quotazioni che sono ai minimi dal 2011. Il prezzo dell’oro, infatti, dopo il crollo del 16 aprile in cui arrivò a toccare i 1.321 dollari l’oncia, fa fatica a ritrovare smalto e non riesce a superare la barriera dei 1.400 dollari l’oncia.

La partita finanziaria vede da un lato le banche centrali ancora propositive dell'incrementare le proprie riserve auree ma i loro flussi di acquisto risultano nettamente inferiori agli ordini di riscatto provenienti dagli ETF specializzati sul metallo giallo; basti pensare che, secondo le statistiche diffuse dal Fondo Monetario Internazionale relative al mese di aprile, a fronte di acquisti per 27,6 tonnellate di oro da parte delle banche centrali, i riscatti degli ETF auriferi sono ammontati a 176 tonnellate: come dire che le vendite degli Etf sono risultate essere sei volte tanto gli acquisti degli istituti di credito centrali.