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Andrea Sanguinetto

Ora le aspettative dei risparmiatori non siano eccessive

3 Maggio 2016 09:40
financialounge -  Andrea Sanguinetto Credit Suisse liquid alternative mercati azionari mercati obbligazionari risparmio gestito
Combinare un’asset allocation strategica di medio lungo termine su tutto il portafoglio con scelte tattiche (più di breve periodo) e, soprattutto, con soluzioni liquid alternative capaci di ottimizzare il rapporto rischio / rendimento dell’investimento complessivo. È questo, in estrema sintesi, l’approccio suggerito da Andrea Sanguinetto, Responsabile distribuzione in Italia di Credit Suisse AM, per evitare che le aspettative dei risparmiatori italiani che si rivolgono al risparmio gestito non risultino eccessive.

“Le famiglie italiane hanno poche alternative per risparmiare come in passato. Da un lato ci sono i titoli di stato della zona euro e le obbligazioni societarie che esprimo rendimenti sempre più ridotti. Uno scenario che ha spinto gli investitori ad assumere rischi di duration (aumento della scadenza dei titoli in portafoglio) e di merito di credito (puntando sui titoli high yield e sui subordinati bancari). Sul versante azionario, invece, le valutazioni sembrano non eccessivamente convenienti: noi di Credit Suisse riteniamo che nei prossimi mesi sia più probabile una correzione che un rialzo (di conseguenza abbiamo abbassato da neutrale a tatticamente negativo il giudizio sull’equity)” spiega Andrea Sanguinetto secondo il quale, per il risparmiatore tipo buy-and-hold (il cosiddetto cassettista) è piuttosto normale essere attratto dal risparmio gestito, evitando il pericoloso fai da te in questo difficile contesto di mercato.

“Ma è altrettanto importante che i consulenti finanziari e le case d’investimento spieghino bene ai clienti cosa comporta il passaggio, in termini di rischio e rendimento attesi, dai portafogli semplici fai da te ai portafogli semplici gestiti, e da questi a portafogli complessi e, infine, a quelli più evoluti” puntualizza Andrea Sanguinetto. Il suo riferimento è al fatto che il risparmiatore deve essere consapevole che per ambire a rendimenti di una certa consistenza occorre aumentare il profilo di rischio e l’orizzonte temporale. Non solo. In questo contesto, i rendimenti del passato non sono proponibili e quindi è indispensabile un approccio più attento. “Occorre sempre partire dall’asset allocation classica di medio lungo termine che il consulente deve modellare sulle aspettative e sul profilo di rischio del cliente: un primo passo che, statisticamente, spiega circa l’80% delle performance. A questo è però opportuno affiancare prodotti alternativi in formato retail (liquid alternative) capaci di ottimizzare il profilo di rischio / rendimento complessivo del portafoglio” specifica Andrea Sanguinetto.

In particolare, per il manager, in ambito azionario, si può consigliare di inserire fondi long/short equity che consentono un’esposizione alla Borsa ma con una direzionalità inferiore a con una volatilità limitata. In ambito obbligazionario, invece, occorre affiancare ai titoli di stato e ai bond societari e bancari (o a fondi che li rappresentano), prodotti liquid alternative le cui strategie sottostanti siano capaci di trarre vantaggio dal rialzo dei tassi, dalle variazioni del mercato del credito o delle valute.
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