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Azioni, Nike sorride in Borsa grazie a donne e bambini

I dati del primo trimestre spingono il titolo Nike e le prospettive migliorano grazie alla crescita dell’abbigliamento per donne e bambini. Ma gli investitori devono fare attenzione al rischio concentrazione

di Redazione 26 Settembre 2019 10:57

Oltre quattro punti percentuali. A tanto è ammontato il rialzo registrato ieri (25 settembre)  in Borsa dal titolo Nike dopo la pubblicazione di dati di bilancio del primo trimestre fiscale migliori delle attese. Mentre i ricavi si sono spinti a 10,66 miliardi di dollari, l’utile per azione si è attestato a 0,86 dollari, ben al di sopra sia degli 0,67 dollari per azione del trimestre precedente che degli 0,70 dollari per azione previsti dal consenso degli analisti.

IL BUSINESS DELL’ABBIGLIAMENTO PER BAMBINI


Il Ceo Mark Parker ha dichiarato che la parte del business dedicata ai bambini sta diventando sempre più importante per l'azienda e che la stagione di ritorno a scuola è stata un successo. "Complessivamente, le calzature e l'abbigliamento per bambini hanno appena vissuto la più grande stagione di ritorno a scuola di sempre, determinando una crescita a doppia cifra per il trimestre" ha commentato Parker rivelando che l’incremento del giro d’affari ha coinvolto sia i ragazzi che le ragazze, inclusa la categoria del basket ed è risultata addirittura a tre cifre nel settore Air Max 270.

INCREMENTO DEGLI ACQUISTI TRAMITE APP


"Stiamo osservando un significativo incremento dei genitori che acquistano tramite le nostre app, e di conseguenza continuiamo a investire in immagini più dinamiche sulle nostre piattaforme digitali e stiamo testando nuovi modelli di business attraverso l'adesione ai servizi online per rendere più semplice l'acquisto da parte dei genitori per metterli in condizione di seguire il ritmo di richiesta di nuovi prodotti da parte dei figli" ha specificato il CEO.

LA GRANDE OPPORTUNITÀ FEMMINILE


Oltre ai bambini, le donne rappresentano una grande opportunità per l'azienda. "Il trimestre ha dimostrato che Nike sta trovando il modo di rendere il proprio marchio più rilevante per un insieme più ampio di consumatori", hanno scritto gli analisti UBS secondo i quali la clientela femminile rappresenta la più grande opportunità di Nike.

GLI ANALISTI DI UBS…


"Riteniamo che i ricavi di clienti femminili abbiano accelerato nel trimestre e superato quelli degli uomini. Se i dati del primo trimestre rappresentano l'inizio di un nuovo lungo capitolo per Nike, in cui cresce la quota di abbigliamento femminile, significherebbe che sono all’orizzonte importanti incrementi degli utili per azione con conseguente rialzo dei prezzi dei titoli del colosso di abbigliamento sportivo” fanno presente gli analisti di UBS.

...E QUELLI DI BAIRD


Anche secondo gli analisti di Baird, Nike continua a riscuotere successo nel lancio e nel riposizionamento dei nuovi prodotti (Joyride, nuove franchise Air Max 720/200, Adapt) e nel targeting di aree sotto-penetrate, tra cui quello delle donne, con la grande opportunità della Olimpiadi di Tokyo del 2020.

La “fine dei grandi marchi” può attendere


La “fine dei grandi marchi” può attendere





PREZZO OBIETTIVO A 12 MESI A 99,28 DOLLARI


Il titolo che ieri ha chiuso a 90,81 dollari (+4,18% rispetto alla chiusura recedente), paga un dividendo annuo dell’1,01% e mostra un rapporto prezzo – utili (p/e) di 33,9. Nell’ultimo anno ha fatto meglio dell’S&P 500 (+8,5% rispetto al +2,7% dell’indice), e lo stesso a due anni (+73,2% contro +17,1%) e a 5 anni (+101,2% contro +51,7%). Sulla scia dei risultati presentati ieri, il prezzo obiettivo medio degli analisti che seguono il titolo si posiziona a 99,28 dollari: avrebbe pertanto un potenziale di rialzo nei prossimi 12 mesi di nove punti percentuali.

MEGLIO PUNTARE SUI FONDI AZIONARI SPECIALIZZATI


Infine una considerazione per gli investitori. Il titolo Nike conferma quanto i grandi marchi abbiano un forte appeal sul mercato. Il p/e di 33,9 – che si confronta con il 18,5 dell’indice S&P 500 – mette in evidenza come il mercato tenda a premiare questa tipologia di società. Ma attenzione. Proprio quest’atteggiamento, dopo oltre 10 anni di mercato azionario rialzista, riduce i margini di errore da parte delle società dei grandi marchi. E’ sufficiente una trimestrale al di sotto delle attese o un ‘profit warning’ (allarme sui profitti) a far precipitare le quotazioni. Per queste regioni la raccomandazione, per chi ritiene che questo filone possa essere interessante a medio lungo termine resta sempre quella di investire tramite un fondo azionario specializzato sui grandi marchi, in modo da diversificare su decine di società.
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