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Nike lascia Amazon, inizia la fuga dei grandi brand?

Nike ha dichiarato che ha intenzione di smettere di vendere l’abbigliamento e gli accessori sportivi direttamente su Amazon. A preoccupare è la facilità con la quale i venditori non autorizzati continuano ad essere facilmente accessibili sul sito

di Redazione 13 Novembre 2019 20:30
financialounge -  abbigliamento Amazon nike

A distanza di due anni Nike ha deciso di interrompere il suo esperimento di vendita su Amazon. A riferirlo è Bloomberg News che riporta un comunicato del colosso delle sneaker nel quale avrebbe dichiarato di aver deciso di concentrarsi sul proprio business diretto, anche se continuerà a cercare collaborazioni con altri rivenditori e altre piattaforme online.

UN ESPERIMENTO PARTITO NEL 2017


Nike, dopo un lungo periodo di riflessione, nel giugno 2017 aveva deciso di vendere prodotti su Amazon in cambio di una più rigorosa sorveglianza delle contraffazioni e restrizioni sulle vendite non autorizzate. Un accordo che rientrava nello sforzo di Amazon di corteggiare i grandi marchi della moda.

LE VENDITE DIRETTE DI NIKE VALGONO IL 30% DEL TOTALE


Per anni, Nike aveva rifiutato di vendere direttamente ad Amazon, temendo che avrebbe potuto minare il suo marchio. A preoccupare i manager della compagnia di abbigliamento sportivo era la facilità con la quale i venditori non autorizzati continuassero ad essere facilmente accessibili su Amazon. Nike si è concentrata sull'aumento delle vendite tramite i propri negozi, le sue app e il proprio sito Web. Ha ridotto il numero di rivenditori che utilizza e ora ottiene oltre il 30% delle sue vendite annuali dalla sua attività diretta al consumatore.

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SU AMAZON LA VENDITA DI PRODOTTI DI TERZE PARTI VALE IL 60%


Allo stesso tempo, il sito di Amazon è stato sottoposto a un esame interno più attento poiché il volume dei prodotti venduti da venditori di terze parti è esploso: nell’ultimo decennio la sua quota sul totale delle vendite di merci fisiche è raddoppiata dal 30% al 60%. Secondo quanto riferito dal Wall Street Journal il fenomeno è imputabile al fatto che Amazon ha reso molto semplice il processo per poter mettere in vendita i prodotti sul proprio sito e i contraffattori ne hanno approfittato.

AL LAVORO PER OSCURARE I SITI SOSPETTI


La società di Jeff Bazos ha però sempre dichiarato di vietare la vendita di prodotti contraffatti. All'inizio di quest'anno, per esempio, ha permesso ai legittimi proprietari dei marchi di eliminare le inserzioni sul suo sito relative ai prodotti che ritengono falsi. Inoltre, sempre secondo quanto riportato da Amazon, i suoi ingegneri continuano a perfezionare gli algoritmi che scansionano, bloccano e oscurano automaticamente i siti di merci sospetti. Ma evidentemente a Nike tutto questo non basta.
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