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Angela Merkel

News & Views – 11 dicembre 2017

Insight dalla redazione di FinanciaLounge su quello che si muove nelle economie e nei mercati.

11 Dicembre 2017 10:01
financialounge -  Angela Merkel banche centrali BCE bitcoin Federal Reserve germania News & Views

Fine d’anno prevedibile
Tra mercoledì e giovedì arriva l’ultimo giro di annunci delle banche centrali di America ed Europa per il 2017. Prima tocca a Janet Yellen, che sta per passare la mano a Jay Powell. Un altro quartino è superscontato dai mercati. Ormai la riforma fiscale di Trump sembra in sicurezza: anche se manca il timbro dell’accordo finale tra Camera e Senato non ci sono ragioni per rimandare. Quello che invece resta da vedere è la guidance. Le proiezioni della stessa Fed puntano ad altri tre rialzi nel 2018, ma Janet se la sentirà di essere esplicita proprio mentre sta arrivando il suo successore? Poco da aspettarsi da Mario Draghi  dal governatore di Bank of England Mark Carney, che faranno i loro annunci il giorno dopo. Il canadese trapiantato a Londra dovrebbe tener fermo il tasso di riferimento all’1,5% mentre SuperMario potrà compiacersi di un’economia europea che entra nel 2018 a gonfie vele grazie al suo Quantitative Easing. C’è da aspettarsi che non ci saranno nemmeno i soliti tedeschi a fargli il contro-canto vista le nebbia fitta che avvolge Berlino a tre mesi dallo stallo uscito dalle elezioni di settembre.

Qualcuno ha visto Angela?
Sono passati tre mesi dalle elezioni tedesche e ne passerà almeno un altro prima che inizi il negoziato sulla possibile riedizione della grande coalizione tra la CDU-CSU di Angela Merkel e la SPD di Martin Schulz, che giovedì scorso ha votato a favore della trattativa ma sulla base di una piattaforma di cui la Cancelliera uscente non vuole neppure sentire parlare. La richiesta di Schulz infatti è un programma di governo che abbia al centro la riforma dell’Unione Europea con l’obiettivo di arrivare a un vero e proprio stato federale, come gli Stati Uniti d’America. Merkel non ha neanche aspettato che i delegati socialdemocratici finissero di votare e ha stroncato subito la proposta: "Credo che la priorità sia la capacità di agire ora, non fissare obiettivi a lungo termine". D’altra parte, guardare solo all’immediato senza affrontare mai i problemi strutturali è quello che ha fatto negli ultimi 12 anni, sempre con un occhio ai sondaggi. Schulz ha deciso di accettare il negoziato dopo che Merkel, bluffando, ha minacciato di tornare a votare. Ma poi ha alzato la posta prendendola in contropiede. Come va a finire? Magari che i tedeschi tornano a votare insieme agli italiani ma con una faccia diversa alla guida della CDU-CSU. Intanto una Merkel assente dalla scena fa bene all’Europa: Bruxelles finalmente tira fuori una proposta di riforma seria dell’Unione Monetaria e trova un accordo onorevole per Theresa May sulla Brexit.

Nel segno del bitcoin
Sarà sicuramente uno dei capitoli importanti nei libri di storia dedicati al 2017. La prima negoziazione sui futures a Chicago si è chiusa all'alba europea di lunedì 11 dicembre e non ha smentito la violenta volatilità che si era registrata in settimana sulle piattaforme dedicate, come Cointrade. Il contratto futures più scambiato infatti è partito da 15.460 dollari per toccare un picco di 18.700 dollari e assestarsi in chiusura alle 22:30 locali a 18.100. Almeno però, a differenza di quanto è avenuto sulle altre piattaforme con discrepanze di prezzo fino a 4.000 dollari tra l'una e l'altra, a Chicago ci sono i market maker che garantiscono l'incontro di domanda e offerta. Finora il bitcoin è stato usato da chi non si fida o non può utilizzare i canali ordinari per spostare ingenti somme di denaro, come gli emiri qatarini e i principi arabi che vogliono mettere al sicuro i miliardi dalla stretta saudita. Ora con i futures torna alla sua vocazione più genuina, quella di anticipare il futuro, anche se con gli eccessi che sempre si ripetono in questi casi, come per le ferrovie nell’800, le automobili a inizio '900, Internet un secolo dopo passando per il Giappone di fine anni '90. Di solito, la lettura è corretta ma i tempi immaginati dal mercato sono sbagliati, si anticipa con impennate al rialzo dei prezzi una grande trasformazione economica, che però avrà bisogno di decenni per svilupparsi e non darà i suoi frutti domani. Il vantaggio della bolla (ammesso che lo sia) del Bitcoin finora è stato quello di essere relegata in un mondo a sé, senza connessioni con il resto del sistema finanziario globale e quindi senza rischio di contagio. Con l’arrivo dei futures lo sarà un po’ meno.
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