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Netflix contro gli “scrocconi”: pronta a bloccare le password condivise

La condivisione delle credenziali di accesso, finora tollerata, causa mancati introiti molto pesanti per le casse di Netflix, che starebbe pensando a un modo per bloccare questa pratica

di Redazione 14 Gennaio 2020 16:23
financialounge -  daily news netflix streaming

Gli utenti di Netflix nel mondo sono circa 160 milioni, un dato più o meno noto. Ma esiste un altro numero, meno conosciuto, che preoccupa la stessa Netflix: i 15 milioni di clienti non paganti, coloro che usufruiscono del servizio streaming “scroccando” la password ad amici e conoscenti.

10% DI UTENTI NON PAGANTI


Per la società, che proprio in questa fase si trova a dover fronteggiare l’agguerrita concorrenza di rivali del calibro di Disney, Apple e Amazon, si tratta di un danno economico non indifferente. In pratica il 10% circa degli utenti, come emerge da diversi report interni, utilizza il servizio senza versare un centesimo.

LA SOLUZIONE: FERMARE LA CONDIVISIONE


Finora tollerata, la pratica della condivisione delle password potrebbe presto subire uno stop proprio da parte di Netflix. E l’esempio potrebbe essere seguito dagli altri servizi di streaming che, a causa delle utenze condivise al di fuori del nucleo famigliare, perdono ogni anno milioni di dollari di introiti.

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PRATICA TOLLERATA


Secondo i dati di Hub Entertainment Research, un terzo degli abbonati a Netflix nel mondo condivide esternamente le proprie credenziali di accesso per gli abbonamenti da 15,99 euro. Non è un mistero che esistano forum e addirittura siti nati proprio per condividere abbonamenti, ma ora questa pratica diffusa – e in parte tollerata – potrebbe giungere al termine.

PERDITE PER 9 MILIARDI DI EURO


Stando al report di Parks Associates, i servizi di questo tipo nel 2019 hanno perso una cifra vicina ai 9 miliardi di dollari solo nel 2019 proprio causa della condivisione delle password. Ora, con la pressione di concorrenti sempre più pericolosi sui “confini” del regno di Netflix, la tolleranza verso chi viola i termini di servizio (che vietano la condivisione degli accessi all’esterno del nucleo famigliare) potrebbe diventare minore.
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