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Mercati Emergenti, il futuro passa per gli utili aziendali

Se in linea di principio i tagli dei tassi d'interesse Usa e un dollaro più debole sono positivi per i Mercati azionari e obbligazionari Emergenti, la storia insegna che la dinamica dei profitti resta fondamentale

di Redazione 25 Luglio 2019 12:38

Dall’inizio di quest’anno le principali banche centrali, guidate dalla Fed e dalla Bce, hanno virato improvvisamente da una politica monetaria tendenzialmente restrittiva o, quantomeno, non accomodante, a una di nuovo più incline all’espansione economica.


I MERCATI HANNO FESTEGGIATO


Non si conoscono le vere motivazioni dell’atteggiamento della banca centrale statunitense, che dovrebbe adottare tagli dei tassi ‘precauzionali’ nel corso dei prossimi mesi, e nemmeno tutte le ragioni che hanno spinto Draghi a riproporre l’arsenale monetario della Bce che sembrava archiviato. Resta il fatto che i mercati finanziari ne hanno beneficiato e, sia tutti gli asset più rischiosi (dalle azioni alle obbligazioni societarie fino ai Mercati Emergenti) che gli strumenti percepiti come più stabili (titoli di Stato, yen e oro), hanno regalato soddisfazioni agli investitori.


UN CONTESTO DI MERCATO CONTROINTUITIVO


“Si è creato un contesto nel quale i mercati finanziari reagiscono in modo apparentemente controintuitivo” fanno presente gli esperti di Raiffeisen Capital Management: “Infatti se i dati congiunturali si rivelano più deboli, i mercati intravedono la possibilità di ulteriori tagli dei tassi e tendono a salire di livello mentre potrebbero accusare delle correzioni se il flusso dei dati macroeconomici fosse migliore delle aspettative”. Proprio questa nuova situazione è tuttavia piuttosto instabile, soprattutto nel medio lungo termine.


PRESTO VERRÀ RIPRISTINATA LA CONDIZIONE ‘NATURALE’


In occasione delle cattive notizie, ne sono convinti i professionisti di Raiffeisen CM, i mercati torneranno ad assumere una reazione negativa nel momento in cui, nonostante i tagli ’precauzionali’ dei tassi d’interesse, gli indicatori dell’economia non miglioreranno come sperato o i profitti aziendali resteranno inferiori alle attese. A quel punto si ripristinerà la condizione ‘naturale’ nella quale il mercato tende a premiare le notizie positive, in particolare quando le economie e le aziende potranno di nuovo fare a meno di un nuovo sostegno da parte delle banche centrali.

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UNA DINAMICA VALIDA SOPRATTUTTO PER I PAESI EMERGENTI


“La storia insegna che tale dinamica vale soprattutto per i Paesi Emergenti” riferiscono gli esperti di Raiffeisen Capital Management. I quali, pur ammettendo che i tagli dei tassi d'interesse statunitensi e un dollaro tendenzialmente più debole rappresentano dei fattori di supporto ai mercati azionari e obbligazionari dei Paesi Emergenti, sottolineano che nel medio lungo periodo a fare la differenza è sempre stato l’andamento dei profitti aziendali.


LE CONDIZIONI PER PRESERVARE IL SENTIMENT POSITIVO


A questo proposito, è importante essere consapevoli che gli indicatori sono proiettati ancora al ribasso per i prossimi mesi. “Se l’attenzione degli investitori sui tagli dei tassi d’interesse e sulla prevista ripresa economica globale nella seconda metà dell'anno si rivelerà sufficiente per consentire il tempo necessario affinché i profitti aziendali tornino a crescere – sempre ammesso che ciò avvenga – l’intonazione dei mercati finanziari potrà mantenersi tendenzialmente positiva” specificano i professionisti di Raiffeisen Capital Management . I quali concludono ricordando come gli spazi di manovra delle banche centrali (Fed, Bce e Banca del Giappone) per rilanciare l’economia siano attualmente molto più modesti che in passato.
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