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Mercati azionari, ora c’è grande attenzione alle scelte settoriali

Sui mercati azionari cresce l’attenzione sulla scelta dei settori: adesso le valutazioni di finanza, informatica, utility e telecomunicazioni sembrano interessanti.

23 Marzo 2017 09:25
financialounge -  giappone informatica mercati azionari mercati emergenti Pictet settore finanziario telecomunicazioni utilities

Pur tra alti e bassi, i mercati azionari si stanno muovendo da inizio anno con una tendenza rialzista. Infatti, dal primo gennaio fino a ieri, l’MSCI world (rappresentativo delle Borse di tutto il mondo) segnava un +5,43%, l’S&P500 di Wall Street un +4,9%, l’Eurostoxx un +4,1%.

Un contesto nel quale, tuttavia, le scelte dei settori e anche del timing giusto per le diverse aree geografiche ha rappresentato (e, rappresenterà ancora di più nei prossimi mesi) un fattore determinate per le performance di portafoglio. Anche perché, i problemi geopolitici sono ancora sul tavolo e, più in particolare, quelli politici europei. Sebbene le elezioni in Olanda abbiano fatto tirare un sospiro di sollievo, l’onda populista e anti europea è infatti ancora forte.

Alla luce di questo, in vista delle elezioni di aprile in Francia, la Pictet Asset Management Strategy Unit (PSU), il gruppo di investimento responsabile delle linee guida di asset allocation in ambito azionario e obbligazionario, nonché in materia di valute e di commodity, reputa opportuno ridurre l’esposizione ai titoli europei, pur mantenendo il sovrappeso.

La PSU resta tuttavia più ottimista sulle azioni dell’area Pacifico escluso Giappone, su cui sono passati dalla neutralità al sovrappeso: una decisione in linea con la visione più positiva sulle previsioni economiche dell’area dovuta all’aumento delle esportazioni globali.

La PSU resta inoltre positiva su Giappone e mercati emergenti. In particolare l’accelerazione delle esportazioni (che ora crescono a un tasso del 2,8% annuo rispetto al calo di oltre il 10% di 12 mesi fa) tendono a gonfiare i margini operativi e i profitti aziendali dei paesi in via di sviluppo.

“A nostro parere questo indica che le società dei Paesi emergenti dovrebbero riuscire a generare l’atteso aumento degli utili del 15% nei prossimi 12 mesi, che rappresenta il dato migliore dal 2011” puntualizzano dalla PSU, che, a livello settoriale, vedono favoriti i titoli ciclici dalla ripresa dell’economia mondiale sebbene le migliori opportunità, in termini di valore corrente e potenziale di crescita futura, si possano ricercare nell’ambito di finanza e informatica. Al contrario, la PSU è sottopesata sia nei beni di prima necessità che nell’industria mentre intravede segnali interessanti sui titoli legati a utility e telecomunicazioni.
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