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Materie prime pronte al rimbalzo: occhio ai metalli industriali

Nell’ultimo mese e mezzo le materie prime hanno registrato ribassi ad eccezione dell’energia. Ma ora affiorano condizioni di rimbalzo nelle commodity agricole e nei metalli industriali e preziosi.

18 Settembre 2018 07:50

Negli ultimi due mesi, i mercati azionari statunitensi hanno toccato nuovi massimi, evidenziando un atteggiamento di risk on (inclinazione al rischio) da parte degli investitori. Al contrario, ad eccezione dell'energia, i mercati delle materie prime hanno registrato perdite: dai cereali allo zucchero, dal cotone al caffè, dal rame allo zinco, dal nickel allo stagno, dall’argento all’oro, i prezzi delle commodity hanno accusato arretramenti.

DAZI COMMERCIALI E DOLLARO FORTE


A tenere lontani gli investitori dalle materie prime sono stati soprattutto i timori di una guerra commerciale e la forza intermittente del dollaro USA (valuta nella quale sono trattate le commodity sui mercati internazionali). Alcuni esperti (come, per esempio quelli di ETF Securities) ritengono tuttavia che gli investitori si siano eccessivamente concentrati sulla distruzione della domanda e abbiano ignorato l'impatto sulle catene di approvvigionamento derivanti dal fiorente protezionismo commerciale. In altre parole, se è vero che l’escalation delle guerre commerciali potrebbe indebolire la crescita globale, è altrettanto vero che i nuovi accordi bilaterali e le filiere di approvvigionamento esistenti tenderanno ad alimentare una domanda aggiuntiva di merci e servizi in modo alternativo a quello attuale.

MATERIE PRIME PRONTE AL RIMBALZO


Di conseguenza, molte materie prime sarebbero mature per una inversione di tendenza al rialzo del prezzo. Tra le variabili da tenere sotto osservazione la dinamica dei tassi USA: se la Federal Reserve dovesse accelerare il suo programma di rialzo dei tassi il dollaro ne riceverebbe una maggiore spinta al rialzo e viceversa nel caso in cui la banca centrale statunitense dovesse frenare.

CURVA DEI TASSI USA


A questo proposito nel mercato del Tesoro statunitense la differenza tra il rendimento dei tassi di interesse a 10 anni e a 2 anni è scesa al di sotto di 20 punti base (per l’esattezza a 18,75 punti il 24 agosto). Storicamente, quando il tasso di interesse a 2 anni ha superato quello a 10 anni ha anticipato di 12-18 mesi una recessione economica. Visto il posizionamento relativo di questi tassi, la prossima mossa della Fed, qualora si verificasse a settembre, potrebbe portare a una curva dei rendimenti invertita. Ma il discorso del presidente della Fed Jerome Powell a Jackson Hole ha indotto i partecipanti a credere che questo rialzo dei tassi sia tutt'altro che scontato. Capire cosa accadrà in questo ambito è fondamentale per il destino del dollaro e, a cascata, del prezzo delle commodity quotate nella valuta di Washington.

COMMODITY AGRICOLE


Precisato questo, emergono aspetti interessanti negli ambiti delle diverse materie prime. Le merci agricole sono state tra le più penalizzate dall'incertezza della guerra commerciale. Con l'eccezione del cacao, le materie prime agricole hanno registrato una performance negativa nell’ultimo mese e mezzo. Le deboli aspettative brasiliane nel settore del caffè restano sfavorevoli per i prezzi di questa commodity. Ci si aspetta anche che il grano subisca un arretramento dal momento che l'offerta aggiuntiva da parte degli Stati Uniti e dalla Russia possa compensare e superare la carenza di offerta da parte dei produttori europei.

METALLI INDUSTRIALI


I metalli industriali sono appesantiti da persistenti preoccupazioni per la guerra commerciale e dalla modalità risk off (avversione al rischio) da parte degli investitori. Il dollaro forte, le preoccupazioni della guerra commerciale e la debolezza dei dati economici cinesi hanno contribuito al sentiment negativo nei confronti del settore. Tuttavia, i fondamentali dei principali metalli industriali sembrano dimostrare che le preoccupazioni per la guerra commerciale abbiano distorto i prezzi e mettono in luce le possibilità di recupero nel settore dei metalli industriali nel momento in cui l'incertezza si dovesse attenuare.

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ENERGIA E ORO


I mercati energetici continuano a beneficiare della forte domanda (alimentata da una combinazione di clima caldo globale e ripresa economica in progresso) e di alcune importanti interruzione delle forniture (limitata soprattutto dal crollo economico del Venezuela). Infine, se è vero che il prezzo dell’oro non si è avvantaggiato nonostante un sell-off (vendita di titoli senza limitazione né di prezzo né di quantità) dei mercati emergenti, è altrettanto vero che potrebbero scattare le ricoperture non appena si verificasse una correzione di Borsa o diminuisse l’eccessivo sentiment negativo verso il metallo giallo.
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