Contatti

Asia

Lugano Fund Forum: investire negli emergenti non è più un'opzione

21 Novembre 2012 21:00
financialounge -  Asia cina consumi india José Blanco Juan Mendoza Lugano Fund Forum Marc Faber mercati emergenti
Investire nei mercati emergenti non è più un'opzione. Di fronte al continuo e inesorabile spostamento del potere politico ed economico, le economie emergenti devono diventare un elemento strategico nella propria asset allocation. Ma spesso, anche le persone con le maggiori disponibilità economiche sottopesano queste aree nel loro portafoglio.

È questo il tema su cui hanno dibattuto Marc Faber, autore di The Gloom Boom & Doom Report, Juan Mendoza, Head Equity Asia di Credit Suisse Asset Management e Josè Blanco, Regional Chief Investment Officer di Ubs, nel panel moderato ieri da FinanciaLounge durante i lavori del Lugano Fund Forum.

"Il gdp mostra solo in parte il peso di questi paesi - ha esordito Faber - in realtà i paesi emergneti pesano già per il 60 per cento PIL mondiale. Ma ancora oggi anche le wealth people sottopesano gli investimenti in queste aree. Comprano Coca Cola e le multinazionali ma così ottengono solo una piccola esposizione. Secondo me invece bisogna investire di più, sempre tenendo presente che si tratta di un asset class volatile".

Per chi ha le coronarie forti c'è anche l'Iraq. Parola di Faber. "Io ci ho investito qualcosa, le valutazioni sono basse. Certo, sempre che non saltino in aria". Per Mendoza si deve punatre sulla crescita dei consumi retail nel sud est asiatico dove dice c'è spazio per tutti: le grandi multinazionali e gli operatori locali. Buone opportunità si trovano anche a Macao: i casinò, spesso trascurati, pagano invece alti dividendi, più di molti altri settori.

Per Blanco, quando si parla di emergenti, l'Asia rimane strategica ma suggerisce di non guardare solo alla Cina ma anche all'India. Fuori dall'Asia, interessanti sono Messico e Russia. Anche se dice: "è tempo di uscire da questa contrapposizione tra emergenti e paesi sviluppati" mentre mette in guardia su "una guerra fredda all'interno degli stessi emergenti".

Certo, l'approccio negli emergenti è di lungo termine di 5-10 anni, il trade "in and out" secondo gli esperti non paga molto. E l'approccio deve assere attivo. In Asia i fondamentali funzionano.
Share:
Trending