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L'industria del Risparmio - 7 gennaio 2013

8 Gennaio 2013 14:00
financialounge -  Affari&Finanza buyback Europa mercati azionari
Una delle operazioni finanziarie che può essere adottate dal management di una società per rafforzare il corso delle quotazioni in Borsa del proprio titolo è il cosiddetto buy back.

Si tratta dell’operazione che prevede il riacquisto delle azioni da parte delle società che le ha emesse, con lo scopo di ridurre il numero di titoli sul mercato. Il buy back può quindi essere visto come la decisione della società di ridurre il flottante sul mercato dal momento che una compagnia non può essere azionista di se stessa.

In pratica, la società si rivolge direttamente ai propri azionisti offrendosi di ricomprare un numero stabilito di azioni ad una forchetta di prezzo fissata entro un determinato intervallo temporale oppure li acquista direttamente sul mercato.

Facciamo un esempio.
Ipotizziamo che una società abbia un capitale di 1 milione di azioni che quotano sul mercato a 20 euro: il consiglio di amministrazione può decidere di impiegare fino 1,25 milioni di euro di disponibilità liquide in cassa per riacquistare propri titoli fino a 25 euro per azione per arrivare al 5% del capitale.

Da notare che le società che operano una rimodulazione della propria leva finanziaria per un buy back sono di solito premiate dal mercato: la tedesca Siemens, ad esempio, dal suo annuncio il 2 agosto 2012 nel quale ha annunciato che utilizzerà 2,7 miliardi di euro di debito per finanziare fino a circa 3 miliardi di riacquisto di azioni proprie, ha guadagnato nei tre mesi successivi il 16% contro il 6,6% dello Stoxx 600 e il 8,4% dello Stoxx 600 industrial goods and services. Tuttavia negli ultimi 12 mesi le operazioni di buy back in Europa hanno subito una forte contrazione.

Infatti, secondo Thomson Reuter Datastrem, il controvalore dei buy back delle aziende quotate nel Vecchio continente nei primi 10 mesi del 2012 si è fissato a 590 milioni di euro, cioè il 79% in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Nel 2011 i volumi relativi all’acquisto di azioni proprie toccarono quota 2,8 miliardi di euro mentre nel 2007-2008 sfiorarono addirittura i 4 miliardi di euro.
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