Affari&Finanza
L'industria del Risparmio - 4 giugno 2012
6 Giugno 2012 14:00
I fondi azionari Paesi emergenti investono, in base alla classificazione di Assogestioni, almeno il 70% del proprio portafoglio in azioni, in indici azionari e, nei limiti consentiti, in strumenti derivati quotati presso le Borse valori dei Paesi in via di sviluppo: la quota restante (fino ad un massimo del 30%) può essere impiegata in titoli obbligazionari e governativi, liquidità e strumenti monetari.
Più in particolare, i fondi azionari Paesi emergenti investono prevalentemente in azioni quotate presso le Borse delle principali piazze finanziarie dell’area emergenti dell’Europa, dell’Asia, dell’ America Latina e dell’Africa, senza alcuna preclusione né settoriale, né di stile di gestione, né di tipologia di titoli e né per capitalizzazione di Borsa. Pur preservando il medesimo profilo di rischio, possono tuttavia dichiarare benchmark diversi.
Per i fondi che utilizzano un unico paniere di riferimento al 100%, il benchmark può essere indifferentemente l’Msci emerging markets, piuttosto che l’Msci emerging markets free o, ancora, il Ftse All world emerging. Altri gestori optano invece per un paniere di riferimento misto; in questo caso il benchmark può essere costituito, per esempio al 95% dall’Msci emerging markets index e per il restante 5% dal The BofA Merrill Lynch euro government Bill index, oppure per l’85% dall’MSCI Daily TR emerging markets local index e per la restante quota del 15% dal JPM cash index 3 mesi Emu.
La volatilità media dei fondi azionari Paesi emergenti si colloca a quota 15,79%, contro il 13,74% della media generale dei fondi azionari. La volatilità annualizzata dei Bot, nello stesso arco di tempo, ha segnato uno 0,77%, quella dei Cct un 3,93%, quella dei Btp un 6,38%, quella relativa ai titoli governativi internazionali un 9,75%; sempre negli ultimi 36 mesi, la volatilità media annualizzata delle azioni internazionali ha toccato il 14,32% mentre quella delle azioni Paesi emergenti il 19,1%. Infine il costo medio annuo complessivo (Ter, total expense ratio), dei fondi azionari Paesi emergenti si è attestato nell’ultimo anno al 2,76%.
Più in particolare, i fondi azionari Paesi emergenti investono prevalentemente in azioni quotate presso le Borse delle principali piazze finanziarie dell’area emergenti dell’Europa, dell’Asia, dell’ America Latina e dell’Africa, senza alcuna preclusione né settoriale, né di stile di gestione, né di tipologia di titoli e né per capitalizzazione di Borsa. Pur preservando il medesimo profilo di rischio, possono tuttavia dichiarare benchmark diversi.
Per i fondi che utilizzano un unico paniere di riferimento al 100%, il benchmark può essere indifferentemente l’Msci emerging markets, piuttosto che l’Msci emerging markets free o, ancora, il Ftse All world emerging. Altri gestori optano invece per un paniere di riferimento misto; in questo caso il benchmark può essere costituito, per esempio al 95% dall’Msci emerging markets index e per il restante 5% dal The BofA Merrill Lynch euro government Bill index, oppure per l’85% dall’MSCI Daily TR emerging markets local index e per la restante quota del 15% dal JPM cash index 3 mesi Emu.
La volatilità media dei fondi azionari Paesi emergenti si colloca a quota 15,79%, contro il 13,74% della media generale dei fondi azionari. La volatilità annualizzata dei Bot, nello stesso arco di tempo, ha segnato uno 0,77%, quella dei Cct un 3,93%, quella dei Btp un 6,38%, quella relativa ai titoli governativi internazionali un 9,75%; sempre negli ultimi 36 mesi, la volatilità media annualizzata delle azioni internazionali ha toccato il 14,32% mentre quella delle azioni Paesi emergenti il 19,1%. Infine il costo medio annuo complessivo (Ter, total expense ratio), dei fondi azionari Paesi emergenti si è attestato nell’ultimo anno al 2,76%.
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