L'industria del Risparmio - 30 dicembre 2013

C’è un termine che sta girando con crescente frequenza sugli organi di informazione finanziaria: asset quality review. Letteralmente, dall’inglese, significa revisione della qualità dell'attivo e fa riferimento all’analisi delle partecipazioni e degli attivi presenti nei bilanci delle banche che la Banca Centrale Europea (BCE) dovrà riuscire a completare entro ottobre del prossimo anno, cioè alla vigilia della propria assunzione della vigilanza bancaria prevista dal primo novembre 2014.

L’asset quality review rappresenta il terzo pilastro di un'operazione trasparenza sul settore creditizio che comprende una più ampia valutazione del rischio e specifici stress test messi a punto dai tecnici della BCE per verificare la solidità dei conti in situazioni ritenute a rischio.

Secondo gli esperti del settore gli istituti di credito italiani, alle prese con la asset quality review e con un nuovo capitolo di stress test, dovrebbero ridurre la loro esposizione in titoli di Stato italiani. Uno scenario che, nonostante le crescenti richiese del comparto assicurativo e previdenziale, potrebbe alimentare nuove tensioni sui titoli del Tesoro. Basti pensare che a settembre i titoli di Stato italiani in mano alle banche era pari a 394,1 miliardi mentre a fine 2012 si attestava a 331,1 miliardi.