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L'industria del Risparmio - 27 maggio 2013

28 Maggio 2013 14:00
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Le politiche monetarie sono le strategie messe in atto dalle banche centrali per dirigere l’andamento dei tassi di interesse a breve termine e incidere sul tasso di cambio. Normalmente le banche centrali possono agire sui tassi di sconto, ovvero sui tassi di interesse a breve applicati sui prestiti agli istituti di credito.

Si parla di politica monetaria espansiva quando una banca centrale riduce il tasso di sconto (per esempio dal 2% all’1,75%): l’obiettivo infatti è quello di rendere il denaro prestato alle banche meno caro in modo che a sua volta quello prestato dagli istituti di credito alle famiglie e alle imprese sia più accessibile. È una strategia monetaria tipica in fasi di crisi economica per rilanciare il ciclo dell’economia.

Al contrario, viene definita politica monetaria restrittiva, quella in base alla quale la banca centrale adotta un incremento dei tassi di sconto (per esempio rialzandoli dal 2,0% al 2,25% piuttosto che dallo 0,75% all’1,25%): in questo caso, l’obiettivo è quello di raffreddare l’eccesso di credito che potrebbe sfociare in alta inflazione.

Negli ultimi anni, e in particolare, dal fallimento della banca d’affari americana Lehman Brothers in poi, si sono affacciate sul mercato nuove politiche monetarie definite non convenzionali.
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