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L'industria del Risparmio - 17 febbraio 2014

18 Febbraio 2014 10:00
financialounge -  Affari&Finanza capitali estero fisco Voluntary disclosure
Con l’approvazione del Decreto legge n.4 del 2014 sull’autodenuncia volontaria dei capitali detenuti all’estero, sta per entrare nel vivo la cosiddetta voluntary disclousure. Dovrebbe essere l’ultima finestra legale per dichiarare al fisco italiano la presenza dei propri capitali e beni all’estero. Con non poche differenze rispetto agli scudi 1 e 2 precedenti.

In primis il contribuente si dovrà recare, accompagnato dal professionista di fiducia, all’agenzia delle entrate senza alcun anonimato: l’agenzia delle entrate conoscerà quindi coloro che opteranno di avvalersi di questa opportunità di pacificazione fiscale. Inoltre, chi sceglierà di ottenerne i benefici dovrà pagare le imposte evase e le conseguenti sanzioni: quelle penali saranno azzerate solo per l’omessa o infedele dichiarazione mentre saranno ridotte quelle per frode fiscale. È invece prevista l’applicazione integrale, senza alcuna limitazione, degli obblighi Antiriciclaggio.

Con la voluntary disclousure le attività possono restare all’estero con la fiduciaria italiana che svolgerà il ruolo di sostituto d’imposta: le prime stime degli analisti parlano di un possibile rientro di capitali dall’estero compresi tra i 20 e i 30 miliardi di euro con interessanti ricadute positive per l’economia e il risparmio in Italia.
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