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L'industria del Risparmio - 12 agosto 2013

13 Agosto 2013 16:00
financialounge -  Affari&Finanza Banca depositaria commissione di gestione commissione di performance commissioni di ingresso commissioni di rimborso Consob Fondi bilanciati fondi flessibili fondi monetari Fondi obbligazionari mercati azionari TER
I fondi comuni hanno il vantaggio di includere nel valore della quota gran parte dei costi a carico del sottoscrittore. Infatti, a parte gli eventuali costi di entrata e quelli di uscita (o di rimborso) se previsti, il nav giornaliero del comparto è al netto di tutti gli oneri.

Il TER (total expense ratio), permette ogni anno di conoscere i costi complessivi di ciascun fondo in funzione del patrimonio. Tra le voci più importanti che ne fanno parte rientrano le commissioni di gestione, le provvigioni di incentivo e di performance, i costi legali, le spese per la banca depositaria, i diritti Consob, i costi pubblicitari, gli oneri amministrativi.

Nel 2012 il TER medio di tutti i fondi di diritto italiano è stato pari all’1,56%: ponderandolo però in base ai patrimoni di ciascun fondo la percentuale scenderebbe all’1,3%. I prodotti più cari si sono confermati essere quelli azionari con un TER medio semplice di 2,05%.

Seguono poi i fondi bilanciati con un costo medio annuo semplice di 1,87% mentre il TER medio annuo dei fondi flessibili si è attestato all’1,71%. Poco sopra il punto percentuale (1,06% per la precisione) il TER medio semplice dei fondi obbligazionari.
Fanalini di coda con il costo medio annuo più contenuto i fondi monetari il cui TER 2012 è stato calcolato in 0,51%.
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