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L'Europa emergente conviene

30 Novembre 2012 08:00
financialounge -  Europa indice mercati azionari orizzonte temporale performance
Le Borse dell’Europa emergente hanno ricominciato a correre negli ultimi 12 mesi. Dopo un 2010 archiviato in sordina con l’Msci emerging Europe a -22,4%, tra l’ottobre 2011 e l’ottobre 2012 i migliori fondi azionari emerging Europe (+35,3%) sono riusciti a battere sia l’Msci emerging markets (23,69%), paniere rappresentativo di tutti i listini dei Paesi in via di sviluppo, e sia l’Msci world (33,68%), l’indice degli oltre 5.000 titoli quotati nelle Borse di tutto il mondo.

Una performance che ha permesso di primeggiare anche sulla distanza di tre anni. Infatti, dal 31 ottobre 2009 al 31 ottobre 2012, i migliori fondi azionari specializzati sulle Borse dell’Europa emergente hanno messo a segno un guadagno del 16,58%, contro il 14,96% dell’Msci world e il 7,56% dell’Msci emerging Europe.

Ma quali sono le valutazioni attuali dei listini dei Paesi emergenti europei? Prendendo in considerazione l’Msci emerging Europe, il basket azionario che incorpora le Borse di Russia, Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Turchia, l’attuale rapporto prezzo/utili (p/e) viaggia intorno a quota 6,8 contro una media del 9,3 degli ultimi 5 anni.

Nel caso invece dell’Msci emerging markets, il p/e attuale si attesta a 12,47 contro il 13,67 della media quinquennale mentre, nell’ambito dell’Msci world, il p/e è a 14,9 che si confronta con il 16,6 della media dal 2007 a oggi.

In base a questo importante indicatore, non solo le Borse dell’Europa emergente risulterebbero sottovalutate del 36% rispetto alla media storica quinquennale, ma mostrerebbero comunque una valutazione molto più conveniente rispetto sia ai mercati emergenti che alle Borse mondiali.
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