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Le bank top della Cina triplicano gli accantonamenti

23 Ottobre 2013 09:00
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Più grandi banche cinesi hanno triplicato la quantità di cattivi crediti svalutati per ripulire i loro bilanci precedendo quella che potrebbe essere una nuova ondata di insolvenze.

"Le banche e gli interessi dei regolatori sono allineati nella direzione di un’accelerazione dei write-off: questo prepara gli istituti di credito alle prossime perturbazioni finanziarie" ha dichiarato Ma Kunpeng, un analista con sede a Pechino presso Credit Suisse Founder Securities Ltd.

La Cina, peraltro, ha allentato le regole per la cancellazione dei debiti per le piccole imprese dal 2010 ed i politici stanno spingendo le banche ad aumentare i propri buffer di rischio a seguito di un boom del credito senza precedenti che ha avuto inizio nel 2009. L’Industrial & Commercial Bank of China, l’istituto di credito tra i più redditizi e capitalizzati al mondo, ed i suoi quattro maggiori rivali hanno cancellato nei primi sei mesi di quest’anno 22,1 miliardi di yuan ( 3,65 miliardi dollari ) di debiti che non potevano essere recuperati. E questo senza intaccare i profitti del primo semestre, che sono saliti a un record di 76 miliardi dollari, in virtù del fatto che erano stati effettuati accantonamenti in periodi precedenti, quando i finanziamenti cominciavano a dare i primi segnali di deterioramento.

La Cina Banking Regulatory Commission, guidata da Shang Fulin, ha esortato le banche nel mese di aprile di accantonare più fondi per coprire le impostazioni predefinite, cancellare alcuni crediti inesigibili e a frenare i pagamenti di dividendi: al contempo i profitti restano sostenuti per creare un buffer in caso di una recessione economica. Cancellare le sofferenze più a rischio può consentire alle banche di ridurre l’aumento dei ratio patrimoniali dei non performing – loan che stanno facendo pressione al sistema creditizio della seconda economia più grande al mondo.
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