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Asia

L’Asia resta la vera Tigre tra gli emergenti

di FinanciaLounge 28 Agosto 2012 00:00
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Sono in molti a ritenere che l’Asia emergente rappresenti la nuova frontiera economica e finanziaria. I suoi fondamentali, infatti, già oggi sono molto più solidi dei Paesi Occidentali (Stati Uniti, Europa e Giappone).

Prendiamo in esame, ad esempio, il debito governativo: le stime per il 2014 parlano di un rapporto debito / Pil del 100% circa per il Regno Unito, superiore al 100% per gli Usa e addirittura superiore al 250% per il Giappone: la maggior parte dei Paesi emergenti dell’Asia, ovvero Cina, Malesia, Corea del Sud, Taiwan e Indonesia potrà vantare un rapporto debito /Pil abbondantemente al di sotto del 50%.
Non solo. La crisi finanziaria asiatica nel 1997 ha sollecitato le banche centrali dei Paesi dell’Asia emergente a un rafforzamento dei fondamentali facendo leva soprattutto sull’incremento delle riserve valutarie estere. Fattori che inducono a ritenere oggi le divise asiatiche sottovalutate rispetto soprattutto al franco svizzero, alle corone norvegesi e svedesi, al dollaro canadese e a quello australiano e anche rispetto all’euro.

Resta comunque la crescita del Pil il vero motore dei Paesi emergenti asiatici. Oggi l’Asia rappresenta il 27% del Pil Globale: in base alle più recenti stime, entro il 2050, l’Asia rappresenterà il 49% del Pil globale. Sempre in base a queste stime nel 2050, tre delle prime quattro economie mondiali saranno in Asia: Cina, India e Indonesia.
Il Pil dell’India e della Cina, in particolare, sarà circa il doppio di quello degli Stati Uniti e i quattro Paesi più ricchi, in termini di pil pro capite, saranno in Asia: Singapore, Hong Kong, Taiwan e Corea del Sud. In attesa di conoscere come questo quadro andrà a costituirsi nel tempo, l’investitore più avvertito può cominciare a prendere posizione sul trend strutturale di crescita dell’Asia puntando sui gestori specializzati sulle Borse emergenti del Pacifico: una scelta di portafoglio che dovrebbe garantire nel tempo diversificazione del rischio e buone extra performance.
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