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La sfida delle ferrovie russe

21 Ottobre 2013 08:00
financialounge -  ferrovie investimenti Russia trasporti
Da un lato le due tratte ferroviarie leggendarie della Russia: la Transiberiana e la Bam (Bajkal – Amur). Dall’altra il Canale di Suez. In mezzo, la sfida che Vladimir Plutin ha rilanciato con un mega progetto di modernizzazione delle infrastrutture: rendere alternativo il treno alla nave per il trasporto di merci e persone dall’Oriente all’Europa e viceversa. Per centrare l’obiettivo, il governo russo ha stanziato 18,7 miliardi di dollari per potenziare i collegamenti su rotaia con l’Estremo Oriente, e cioè i 9.288 km della Transiberiana e i 4.324 km della Bam.

Ma c’è di più. Putin ha tenuto a precisare che si tratta della prima tranche di investimenti anche perché il governo russo conta nell’effetto moltiplicatore che si dovrebbe scatenare nella regione: in parallelo alla modernizzazione delle linee, sono previsti infatti svariati tunnel, investimenti in infrastrutture elettriche, nuove attività con relativo indotto per fabbriche locali. Le stime parlano della possibile creazione di mezzo milioni di nuovi posti di lavoro.

La Transiberiana permette di trasportare merci in modo molto più rapido rispetto alla nave: secondo i calcoli degli esperti, un container impiega circa 10 giorni dalla Cina alla Finlandia contro i 28 giorni necessari utilizzando le rotte marine. L’obiettivo del mega investimento russo è sull’aumento della capacità di trasporto che attualmente è ferma per la Transiberiana a 52 milioni di tonnellate all’anno contro una domanda di 100 milioni.

Mentre sullo sfondo permangono i due più importanti ostacoli da superare: il costo dei trasporti su rotaia in Russia è ancora troppo alto e meno conveniente rispetto a quello in nave e i servizi doganali sono ingolfati dalla burocrazia, e quindi meno efficienti rispetto ai grandi porti asiatici.
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