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La forza dei grandi marchi mondiali

25 Marzo 2013 08:00
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La globalizzazione dei mercati e la crisi economica e finanziaria stanno contribuendo a rafforzare un trend che era già forte e chiaro: la domanda dei beni e dei servizi offerti da grandi marchi internazionali.

È un fenomeno in ascesa alimentato peraltro dall’aumento della spesa disponibile nei paesi emergenti e, più in particolare, nella fascia medio alta delle popolazione delle aree in via di sviluppo più dinamiche del pianeta. Dalla Cina all’India, dalla Turchia al Brasile, dai paesi arabi a quelli dell’Est Europa si può constatare che la corsa all’acquisto di strumenti dell’alta tecnologia, delle auto di alta gamma, degli abiti e accessori di lusso, è in crescita costante, anno dopo anno.

E, di pari passo, lo sono anche le quotazioni di Borsa dei loro principali produttori. È infatti possibile verificarlo mettendo a confronto l’indice MSCI World, rappresentativo delle 5.000 aziende mondiali nelle Borse di tutto il mondo e l’MSCI Global Brand Index, che riflette l’andamento delle aziende dei grandi marchi e del lusso internazionale.

Dal dicembre 2000 al febbraio 2013, mentre l’MSCI World Index ha perso il 18,5% del proprio valore, l’MSCI Global Brand Index ha guadagnato il 99%, è cioè ha raddoppiato di valore. Ma c’è di più. Nei 12 anni solari esaminati, dal 2001 al 2012, e nei primi due mesi di quest’anno, l’MSCI Global Brand Index ha sempre fatto meglio rispetto all’MSCI World Index con la sola eccezione del 2005 quando l’MSCI Global Brand Index ha guadagnato il 4,2% contro il +4,6% dell’MSCI World Index. E questo, sia negli anni con tendenza positiva dei listini che in quella con trend negativo.

Nel 2011, per esempio, l’MSCI Global Brand Index ha registrato un rialzo del 10,8% contro un calo del 4,9% dell’MSCI World Index; l’anno scorso, invece, a fronte di un +10,8% dell’MSCI World, l’MSCI Global Brand Index ha realizzato un rialzo dell’11,2% che, nei primi due mesi di quest’anno ha messo a segno un +5,7% rispetto al +5,4% dell’MSCI World.
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