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Italia, competenza finanziaria insufficiente

6 Giugno 2014 11:00
financialounge -  finanza italia Natixis Investment Managers pensione
I risparmiatori italiani meritano un punteggio di 11,2 in competenza finanziaria che equivale, in termini scolastici, al voto 5.

A stabilirlo è il nuovo Indice Globale di Competenza Finanziaria elaborato da un team interaccademico guidato dal Prof. Pippo Ranci e composto da docenti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, dell’Università Statale degli Studi di Milano Bicocca e dell’Invalsi in collaborazione con il Consorzio PattiChiari, presentato durante il convegno “La financial literacy tra ricerche e prospettive”.

L’indagine si fonda su un concetto ampio e dinamico di financial literacy, legato a conoscenze, comportamenti e atteggiamenti riguardo il denaro, ma anche alla propensione al risparmio e alla pianificazione di lungo termine.
Seguendo le indicazioni dell’OCSE (Atkinson e Messy, 2012) il lavoro ha previsto la costruzione di un Indice Globale di Competenza Finanziaria - IGCF1, composto a sua volta dalla somma di tre sotto indici: l’Indice di comportamento finanziario, l’Indice di propensione verso il risparmio e l’Indice di conoscenza finanziaria.

L’Indice Globale IGCF1, il cui valore è compreso tra un minimo di 3 e un massimo di 20, vede l’Italia, come detto sopra, a quota 11,2 (pari a 5 nella scala scolastica da 1 a 10).
Un po’ meglio, invece, l’Indice Globale di Competenza Finanziaria – IGCF2 che presenta un valore medio pari a 30,9 che equivale in termini scolastici al voto di 6-. Questo secondo parametro (IGCF2) include anche l’Indice di familiarità con i prodotti finanziari e l’Indice di pianificazione previdenziale e contempera la misura delle conoscenze di base matematico-finanziarie, del comportamento finanziario e della generica propensione al risparmio con le evidenze esperienziali, sommando alla conoscenza generica dei prodotti finanziari l’ esperienza derivante dal possesso degli stessi.

Questo secondo indicatore tiene conto delle peculiarità del contesto nazionale, ad esempio la necessità di misurare la propensione alla pianificazione pensionistica dei cittadini che, a seguito della recente riforma del sistema previdenziale, dovranno essere autonomi nel garantirsi un adeguato benessere economico futuro.
In tutti i casi, a fronte di comportamenti virtuosi e di una buona padronanza dei concetti di base della finanza, quali la relazione positiva tra rischio e rendimento degli investimenti finanziari, gli investitori italiani evidenziano una scarsa familiarità nel calcolo numerico (interesse semplice) e una limitata consapevolezza del funzionamento del sistema di capitalizzazione degli interessi.

I punteggi assegnati ai risparmiatori italiani dimostrano che il ricorso alla consulenza finanziaria è un passo necessario che gli investitori del Belpaese stanno peraltro già adottando con crescente interesse come confermato dal sondaggio di Natixis Global Asset Management, i cui principali risultarti sono stati riportati nell’articolo “Tra la ricerca di rendimento e la protezione del capitale”.
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