Tra i 9 cigni grigi del 2019 c’è la rinascita dell’Italia

Gli eventi definibili come cigno nero sono quelli che si collocano al di fuori dal regno delle possibilità, almeno come previsto dagli operatori di mercato. I cigni grigi, invece, possono essere eventi, in campo economico o finanziario, che non sono estremi quanto rari (come i cigni neri) e nemmeno troppo frequenti ma che hanno comunque la capacità di scompaginare i mercati.

CIGNI NERI E GRIGI DEL 2018

Quest’anno, per esempio, forse l’unico cigno nero (sebbene dai connotati positivi per i mercati) è stato il vertice di pace nord-coreano tra Stati Uniti e Corea del Nord: per quanto si potesse ipotizzare qualcosa del genere nessuno probabilmente lo riteneva possibile un anno fa. Altri eventi straordinari avvenuti quest’anno, come il sell-off (vendita di titoli sul mercato senza limiti né di prezzo né di quantità) sulle valute dei mercati emergenti, l’impennata del VIX e la correzione dei mercati azionari, possono invece essere classificati come cigni grigi, rischi che molti avevano evidenziato, ma che si sono materializzati in modo molto più estremo del previsto.

I 9 CIGNI GRIGI DI NOMURA PER IL 2019

Gli esperti di Nomura hanno delineato nove cigni grigi per il 2019 alcuni dei quali con ricadute ‘positive’ sui mercati per bilanciare quelli pessimistici. Nessuno di questi rappresenta il loro caso base, tuttavia sono stati sviluppati per costringere gli investitori, e gli stessi analisti di Nomura, a pensare al di fuori dello scenario di riferimento. I cigni grigi per il 2019 sono la fine del populismo, il prezzo del petrolio che precipita a 20 dollari al barile, un grande terremoto del mercato finanziario, la rinascita italiana, la deflazione nei mercati emergenti, il ritorno in auge dello yuan cinese, una nuova accelerazione della crescita globale, la deflazionare nell'area dell'euro e il decollo dell’inflazione.

LA RINASCITA DELL’ITALIA

Tra questi assume particolare curiosità, sia perché ci riguarda direttamente ma anche per le implicazioni che la situazione italiana sta avendo sulle dinamiche economiche e finanziarie della zona euro, il cigno grigio battezzato ‘rinascita dell’Italia’. Gli analisti di Nomura non nascondono affatto che il rapporto debito/pil dell’Italia oltre quota 130% rappresenti ora un problema in prospettiva, alla luce di un governo populista che è in netto disaccordo con l'UE sul bilancio 2019 mentre la crescita del paese è debole. Tuttavia, il mercato potrebbe improvvisamente rendersi conto di quanto sia diventato eccessivamente pessimista.

AVANZO DI BILANCIO DAGLI ANNI’90

Dopotutto, se escludiamo i pagamenti di interessi, il governo italiano ha registrato un avanzo di bilancio dall'inizio degli anni '90, pertanto i disavanzi di bilancio complessivi accumulati da allora riflettono pagamenti di interessi elevati per gli errori del passato piuttosto che mostrare comportamenti scorretti nelle successive politiche di bilancio. Inoltre, dalla recessione europea del 2012, l'Italia ha registrato un avanzo delle partite correnti: questo significa che il paese è un prestatore netto per il resto del mondo. “Se sommiamo il bilancio e i saldi dei conti correnti, scopriamo che gli spread italiani sono scambiati al limite superiore della fascia di pertinenza della loro relazione con la moneta unica” fanno sapere i professionisti di Nomura secondo i quali i differenziali dovrebbero collocarsi invece nel limite inferiore.

UN IMPULSO FISCALE INATTESO

Infine, se l'Italia dovesse promuovere i suoi piani fiscali (contenuti nella legge di bilancio 2019), godrebbe di un impulso fiscale simile a quello che gli Stati Uniti hanno goduto nel 2018. E proprio come gli investitori hanno sottovalutato la crescita degli Stati Uniti, potrebbero ripetere l’errore con l'Italia. Come dire che un poderoso rally delle obbligazioni italiane potrebbe essere la sorpresa del 2019.