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Goldman Sachs Asset Management

“Investire in azioni paga quando la paura è alle stelle”

Goldman Sachs Asset Management (GSAM) ha analizzato le serie storiche del VIX, l’indice della paura, per scoprire che chi ha investito in azioni quando era ai picchi, dopo 12 mesi ha avuto un ritorno di oltre il 32%

di Virgilio Chelli 22 Aprile 2020 10:16
financialounge -  Goldman Sachs Asset Management vix volatilità

La pandemia di coronavirus, che ha provocato il blocco autoinflitto delle economie per contrastare il contagio, ha anche causato un’estrema volatilità sui mercati azionari, inducendo molti investitori a stare alla finestra e ad aspettare la fine della tempesta. Ma è la scelta giusta? Per cercare una risposta Goldman Sachs Asset Management (GSAM) ha analizzato i dati storici del VIX, l’indice della volatilità, noto anche come l’indice della paura.

QUANDO IL VIX SUPERA QUOTA 50, IL MERCATO È IN CONDIZIONI ESTREME


Il VIX è l’indicatore della volatilità dei mercati azionari, che si basa sui prezzi in tempo reale delle opzioni sull’indice principale di Wall Street, lo S&P 500, ma è utilizzato dagli investitori come principale indicatore della volatilità di tutti i mercati azionari globali. Il livello che indica volatilità molto elevata è posizionato a 50 punti, una quota che, se superata, segnala condizioni estreme. L’ultima volta è accaduto il 9 marzo del 2020, in piena esplosione della crisi da Covid-19, e al 3 aprile l’indice quotava ancora al di sopra di quel livello.

UN RITORNO MOLTO ELEVATO PER L’INVESTITORE CHE HA LA PAZIENZA DI ASPETTARE 12 MESI


GSAM ha ricostruito il tracciato giornaliero del VIX risalendo fino al 1990 per scoprire che il superamento di quota 50 si era verificato solo tre volte, tutte e tre in concomitanza con la crisi finanziaria globale del 2008-2009. E qui arriva il dato interessante: nei 12 mesi successivi a questi tre picchi il ritorno, per chi avesse investito sullo S&P 500, è stato particolarmente elevato, anche se non a brevissimo termine.

PAURA ALLE STELLE DURANTE LA CRISI 2008-09


GSAM sottolinea che il ritorno è stato particolarmente positivo per l’investitore che fosse entrato subito dopo il ritorno del VIX sotto quota 50, in questo caso infatti il ritorno medio dopo 12 mesi sarebbe stato del 32,4%, ben sopra la media storica annua di lungo termine dello stesso S&P 500, pari al 9% e registrata tra il secondo trimestre del 1990 e i primi tre mesi del 2020.

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LA STORIA INSEGNA CHE LA PAZIENZA PAGA


Insomma, per chi ha un orizzonte di investimento di almeno un anno non sembra una cattiva idea investire quando la volatilità è elevata. Lo schema sembra funzionare anche quando il VIX sfonda quota 40, ma non supera i 50 punti. Anche 40 infatti è un livello che segnala un periodo di stress dell’azionario e anche in questo caso la storia insegna che la pazienza viene ripagata.

SCHEMA VALIDO 8 VOLTE SU 10 ANCHE QUANDO IL VIX HA SUPERATO I 40 PUNTI


Nella sua analisi GSAM ha individuato 10 casi in cui il VIX ha rotto la barriera di 40 punti negli ultimi tre decenni, e in tutti i casi tranne due, vale a dire in occasione dell’11 settembre e della Global Financial Crisis, a distanza di 12 mesi il ritorno è stato positivo, in media del 34%. Insomma, se la paura fa 90, può essere il momento buono per destinare cash alle azioni.
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